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Cristicchi racconta Happy Next

21 dicembre 2021

Cristicchi racconta Happy Next

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È Simone Cristicchi il protagonista del primo incontro de I pomeriggi al CTB, organizzati al Teatro Sociale grazie alla collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore e coordinati da Lucia Mor, docente di Letteratura Tedesca.

Si parla di Happy Next, lo spettacolo in scena nei giorni scorsi, e del rapporto con i media.  Felicità: cosa significa davvero? In cosa risiede?

Da sempre il genere umano concentra i suoi sforzi per afferrarla, per coglierla tanto nel fascino delle grandi idee quanto nella meraviglia delle piccole cose. 
Tocca a Massimo Scaglioni, docente di storia dei media all’Università Cattolica, rintracciare nella storia dei media il concetto di felicità.

Il primo a interrogarsi su questo è stato il regista King Vidor nel film “The crowd”, che ci propone una dura verità della società di massa dove l’individuo è solo una faccia nella folla.  Eppure il cinema di Hollywood doveva essere uno strumento di consolazione e divertimento.

Scaglioni ricorda “La guerra dei mondi” di Wells, un romanzo sull’invasione degli alieni e trasmesso in un programma radiofonico come se stesse accadendo davvero provocando grande preoccupazione e paura. «Ma perché anche oggi i media ci fanno paura? Forse perché trascorriamo molto tempo in Tv, sulla rete, sui social. Siamo in una fase di overdose mediatica».

Ma cosa ne pensa Cristicchi, il cantautore sconosciuto portato alla ribalta proprio dalla TV?: «Nella prima versione di Happy next  - spiega il cantautore - rappresentavo una sceneggiatura sulla finta felicità. Una sorta di “Truman show”. Poi ho tagliato la prima parte, cambiato la scenografia, tolto gli altri attori  e ho messo in scena la mia esperienza personale e aggiunto delle canzoni».

Davanti al pubblico del teatro Sociale Cristicchi legge un capitolo del suo libro dove racconta dell’esperienza extrasensoriale avuta a 44 anni, una finestra sull’infinito che va oltre il visibile  e che può capitare anche ad altri.

«La tv - ha aggiunto Cristicchi - è servita per  promuovere la canzone che mi ha portato a vincere Sanremo e dato molta notorietà, ma poi ho scelto il teatro perché voglio raggiungere le persone, non il pubblico. Ho cambiato il mio modo di essere; ho assunto la filosofia del guerriero monco, poichè meno combattevo e più vincevo. Ero attento solo a proteggere il mio percorso di felicità».

 La ricerca della felicità si sposa, infatti, con l'inesauribile curiosità di Simone Cristicchi, il quale, attraverso la filosofia, la meditazione e la fede, ci parla della bellezza, della vitalità, del tempo, del senso di appartenenza e di comunità, di musica e di storie.

Un percorso in sette parole chiave - attenzione, lentezza, umiltà, cambiamento, memoria, talento, noi - in cui trovano spazio canzoni, aneddoti, racconti e interviste, che ci accompagna nella sorprendente scoperta del senso profondo di questa ricerca per ciascuno di noi.

La ricerca della felicità è un tema millenario e fondamentale per ogni essere umano, un percorso capace di aprire nuovi orizzonti: dal fascino delle grandi idee, fino alla meraviglia delle piccole cose.

Un articolo di

Antonella Olivari

Antonella Olivari

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