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Dal Dams a Rai5 “Con le note sbagliate”

15 marzo 2021

Dal Dams a Rai5 “Con le note sbagliate”

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Il Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo approda sulle reti televisive nazionali con “Con le note sbagliate - Beethoven, Schubert e la visione Rattalino” e, dietro alla realizzazione della serie girata lo scorso autunno sui set allestiti a Brescia e Roma, c’è la direzione di Diego Veneziano, classe 1986, regista laureato al Dams della sede bresciana dell’Ateneo e co-fondatore della casa di produzione bresciana NineDotsFilm.

Sei puntate, altrettanti co-protagonisti, e un anniversario – quello del 90° compleanno, il prossimo 18 marzo, del noto scrittore e storico della musica Piero Rattalino – che il Maestro festeggia evidenziando come «Suonare la musica giusta con le note sbagliate significa abbandonarsi all’ispirazione che coglie le attese inespresse del pubblico e bada a soddisfarle senza farsi condizionare dal mito della impeccabilità».

Già perché, forte di una drammaturgia che tralascia volutamente i tecnicismi a favore delle motivazioni poetiche dell’arte, puntata dopo puntata Rattalino propone una lettura alternativa di alcune delle più rilevanti pagine pianistiche di Beethoven e Schubert.

Ad affiancare la narrazione, dicevamo, le esecuzioni di sei noti interpreti del panorama musicale italiano: il primo episodio “Sconfitta e provvidenza” vede la partecipazione di Federico Colli. Seguono martedì 16 marzo alle ore 17.25 “L’emozione e il mentore” con Alessandro Taverna, mercoledì 17 marzo alle ore 17.55 “Riscrivere l’antico” con Giuseppe Albanese, giovedì 18 marzo alle ore 17.15 “Tecnica anticonformista” con Maurizio Baglini, venerdì 19 marzo alle ore 17.20 “La famiglia e lo sconfitto” con Ilia Kim e sabato 20 marzo alle ore 18.55 “Il vittorioso e il lascito” con Giovanni Bellucci.

Racconta Veneziano: «La prima parte della produzione ha riguardato i contributi di Rattalino e si è svolta all’inizio di settembre a Roma con 2 giorni di ripresa, la maggior parte dei quali all’interno della casa del Maestro ma anche pressi il parco di Villa Glori e la Cavea dell’Auditorium Parco della Musica. Con una troupe composta da 6 persone abbiamo registrato più di 8 ore di parlato di Rattalino». 

A Brescia, invece, la parte più consistente della produzione, tenuta il 29 e il 30 settembre al Teatro Sociale, dove sono stati registrati i contributi musicali dei pianisti. «In queste fase il lavoro ha coinvolto una troupe di 17 persone e altre 9 tra operatori e tecnici – illustra il regista bresciano. - La scelta è stata quella di riprendere in qualità "cinematografica", ovvero non in stile televisivo da broadcast bensì con riprese in 4K e 6K, riuscendo ad incastrare in soli due giorni ben sei esibizioni di pianoforte (4 ore di registrazione per pianista) quando, normalmente, in una giornata di produzione se ne farebbero uno o, al massimo, due. È stato grazie ad una scaletta serrata, proseguita fino a notte, che è stato possibile mettere i pianisti nelle migliori condizioni possibili per esibirsi».

Un progetto audiovisivo - nato dal dialogo serrato tra il direttore artistico del Festival di Brescia e Bergamo Pier Carlo Orizio e lo stesso Rattalino, consulente della storica manifestazione musicale fin dagli anni Ottanta – che oggi, alla luce degli attuali fatti di cronaca sanitaria e in vista, non solo dell’elezione delle due città a Capitali della Cultura 2023, ma anche del 60° compleanno del Festival Pianistico che si celebrerà nel medesimo anno, acquista una valenza simbolica di primo piano.

Proprio per questo, lungo le sei puntate in programma, Rattalino non si limita ad una parentesi storica, bensì apre una riflessione più ampia attorno a temi di grande attualità per il mondo culturale: dalla necessità della conquista di un pubblico sempre più vasto, al senso dello spettacolo dal vivo in una società fortemente vocata al digitale, sino alla necessità di educare il pubblico al linguaggio universale della musica.

“I punti che io ritengo di aver messo a fuoco sono la prospettiva che la musica diventi una componente dell’educazione del cittadino” ha affermato infatti Rattalino.

Un articolo di

Bianca Martinelli

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