Camerun, Etiopia, Mozambico, Uganda, Mali e Sud Africa.
Sono le sei nazioni africane da cui provengono gli 8 ricercatori che svilupperanno, nella cornice del “De Africa” project, altrettanti programmi di ricerca legati dal fil rouge della sostenibilità.
Sono stati accolti ieri alla Cattolica di Piacenza da Anna Maria Fellegara,Preside della Facoltà di Economia e Giurisprudenza, Marco Trevisan, preside della Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali, Angelo Manfredini direttore di sede di Piacenza e Cremona e dal direttore di Agrisystem Paolo Ajmone Marsan: «Abbiamo cominciato a creare quella rete di relazioni che, insieme alla qualità della ricerca messa in campo, è la cifra distintiva di questo programma» spiega il direttore «Un progetto che ci permetterà di avere quindi più contezza dei problemi reali che affliggono le diverse regioni dell’Africa, per studiare insieme alle università africane partner interventi mirati; perché non c’è una soluzione unica adatta a tutti, ma soluzioni specifiche per problemi specifici».
Concetto emerso chiaramente dagli interventi di due PhD students, Roseline Chemutai dele Bukalasa Agricultural College, Uganda e Andisiwe Bango, Walter Sisulu University, South Africa, cha in pochi minuti hanno aperto uno scorcio sulle condizioni dell’agricoltura nei loro paesi.
«L’Africa è la terra dove si giocherà la sostenibilità del pianeta, perché è il continente che più sarà influenzato negativamente dai cambiamenti climatici: il progetto De Africa non risponde solo a un dovere etico della nostra università, che ha tra i suoi obiettivi quello di cooperare con il resto del mondo e portare, laddove utile, le proprie competenze per fornire supporto, ma anche una strategia di prevenzione di fenomeni sociali che rischiano di essere devastanti: la siccità e l’assenza di cibo, potrebbero portare potenzialmente a fenomeni di migrazione di massa difficilmente gestibili»
L’iniziativa De Africa prevede due dottorati rivolti a 90 docenti, uno in “Management and Innovation”, l’altro appunto in “Agrisystem”, ed è finanziato dai fondi messi a disposizione dal Servizio della Cei per gli interventi caritativi a favore del Terzo Mondo: nasce dalla collaborazione tra l’Università Cattolica del Sacro Cuore, attraverso il suo Centro di Ateneo per la Solidarietà Internazionale, E4Impact, fondazione impegnata nella promozione di programmi di imprenditoria a impatto sociale in Africa, e l’università ugandese Martyris University (Umu).
