NEWS | Messaggio agli Universitari

Delpini, lo studio come strumento per agevolare la rinascita

03 giugno 2021

Delpini, lo studio come strumento per agevolare la rinascita

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Ogni anno l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, all’inizio della primavera, visita un’università della diocesi e da qui fa pervenire un messaggio di valenza generale per il mondo universitario nelle sue varie componenti studenti, docenti e personale tecnico amministrativo.

La scorsa primavera, in pieno lockdown pandemico, l’arcivescovo era sceso, munito di mascherina, nella piazza davanti alla curia e dalla panchina di un giardinetto si era rivolto agli studenti universitari attraverso un video il cui messaggio fu definito dallo stesso arcivescovo come “la benedizione del mendicante”, un mendicante di significato. Infatti, dopo aver espresso la propria condivisione per i disagi che la quarantena aveva imposto a studenti e docenti, monsignor Delpini aveva proposto una riflessione sul valore della scienza, invocando una sapienza più alta per la comprensione di quanto stava succedendo.

Martedì 1 giugno, approfittando del miglioramento della situazione emergenziale, monsignor Delpini si è recato in visita all’Università degli Studi di Milano e qui ha espresso il suo messaggio, le sue riflessioni ed esortazioni all’intera comunità universitaria milanese, stimolato anche dalle domande degli studenti.

Riprendendo il “Discorso alla città” Tocca a noi, tutti insieme, pronunciato in occasione della festa patronale di Sant’Ambrogio dello scorso anno, l’arcivescovo ha esortato gli universitari milanesi a nutrire quella fiducia in se stessi «che motiva la speranza e spinge a dire tocca a noi tutti insieme, perché possiamo farlo».

Venendo al nucleo dell’esperienza universitaria, lo studio, questa l’indicazione che monsignor Delpini ha offerto agli studenti: «Bisogna studiare, predisporsi a una professione dignitosa, ma quello che ci salva è che ogni nozione – anche la più arida o il particolare più incomprensibile – offre una scintilla e introduce alla visione del vero. Dovete studiare con la fiducia di una rinascita, come quando si getta un seme. Vi auguro di vedere presto il frutto di questo seme e di cantare e danzare, come dice la Bibbia».

Poi, focalizzando meglio il proprium dello studio nel contesto esistenziale di ciascuno, ha così proseguito: «L’atteggiamento dei giovani di oggi è più saggio che nel passato. Quando io frequentavo l’Università, vi era una presunzione di cambiare il mondo che, qualche volta, ha provocato disastri. Voi potete percorrere percorsi inediti perché la modestia non è la rassegnazione al limite, ma il realismo che viene dalla conoscenza di sé e dal mettersi alla prova nella storia. Siete donne, uomini e non solo studenti e, quindi, non potete chiudervi davanti alle diverse dimensioni della vita. È questo che inserisce anche lo studio in una visione globale dell’esistenza in cui dovete immergervi. Studiare deve essere un modo per crescere».

Un articolo di

Agostino Picicco

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