
News | Parola del giorno
Il mattino di Pasqua
Sulla scena che apre i racconti della risurrezione nel Vangelo di Giovanni si susseguono diversi personaggi. Maria di Màgdala è la prima a recarsi al sepolcro.
| Bernardino Pessani
24 febbraio 2021
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Vangelo di Luca (Lc 11,29-32)
È il capolavoro del cineasta francese Delannoy. In assenza del parroco che abbandona la comunità a causa della condotta immorale e dell’ennesimo misfatto accaduto, Dio ha bisogno di Tommaso – sagrestano ignorante e analfabeta – per richiamare gli abitanti di Sein, gente impenitente, selvaggia e primitiva come la loro isola.
Dio ha bisogno degli uomini perché non lo si può conoscere in astratto. Dio ha bisogno di Giona per manifestare sdegno ai Niniviti e invitarli alla conversione.
Dio ha bisogno dell’Uomo-Dio per farsi conoscere. La Risurrezione, profetizzata nel brano di Luca come "il Segno di Giona", per essere compresa fino all’adesione convinta, richiederà nei credenti l’intelligenza dei minimi indizi. Sono gli indizi presenti nel Sepolcro all’alba del Dies Domini: le bende ormai sgonfie e il sudario che era stato posto intorno al volto di lui non disteso con le bende, ma ancora avvolto in una posizione unica. Davanti a quei segni Dio non chiede di rinunciare all’intelligenza, al contrario: la fede ha bisogno di tutta l’intelligenza degli uomini.
Un articolo di
Docente di teologia
Su iniziativa di S. E. mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e del Centro pastorale pubblichiamo brevi testi evocativi, a partire dal Vangelo del giorno, per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus.
Scriveranno teologi, assistenti pastorali e professori. I testi saranno letti in un podcast e accompagnati da un’immagine scelta in rete.