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Giustizia riparativa, la lezione del premio Balzan John Braithwaite
Il professore, emerito all’Australian National University, è considerato uno dei “padri” della disciplina
| Katia Biondi
25 giugno 2024
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È ancora una volta un laureato dell’Università Cattolica ad aggiudicarsi il Premio “Lodovico Barassi”, conferito ogni anno dall’Associazione Italiana di Diritto del Lavoro e della Sicurezza Sociale (AIDLaSS) per la migliore tesi dedicata a materie che si occupano di tematiche giuslavoristiche.
A ottenere il riconoscimento Piergiuseppe Capriotti, dottorando di ricerca in Diritto del lavoro sotto la guida del professor Matteo Corti, che, lo scorso 24 maggio, è stato premiato a Messina grazie all’elaborato dal titolo “Formazione continua e transizione ecologica: Italia e Francia a confronto”, discusso in occasione del conseguimento della laurea in Giurisprudenza in Università Cattolica l’8 giugno 2023.
Il Premio “Lodovico Barassi”, consistente in una somma in denaro, è intitolato al giurista italiano (Milano, 1873-1961) che tanto ha influito sulla formazione e il consolidamento delle strutture del Diritto del lavoro, aspetti che ha avuto modo di insegnare dal 1928 al 1942 nelle aule dell’Università Cattolica con i corsi di Diritto civile e Diritto del lavoro.
Ai fini dell’assegnazione del Premio, oltre all’elaborato, è valutato anche il curriculum studiorum del candidato. La consegna avviene durante il Congresso Nazionale dell’Associazione, che quest’anno si è svolto all’Università di Messina dal 23 al 25 maggio. Nella stessa occasione è anche conferito il Premio “Francesco Santoro-Passarelli”, dedicato all’insigne giurista dal lavoro e accademico dei Lincei (1902-1995), per la miglior tesi di dottorato in Diritto del lavoro (anche questo vinto negli anni passati da dottori di ricerca dell’Università Cattolica).
La tesi di laurea di Piergiuseppe Capriotti, vinta ex aequo con un neolaureato dell’Università di Pisa, è stata valutata da una commissione composta da docenti di varie università italiane ed è stata premiata con la seguente motivazione: «Affronta un ambito tematico inerente a profili di grande attualità, di cui coglie l’impatto in prospettiva evolutiva, in relazione al mercato del lavoro e ai mercati transizionali. L’elaborato, caratterizzato da un ricco apparato bibliografico, denota padronanza del metodo comparato, capacità critica e adeguata consapevolezza dell’inquadramento sistematico del tema».
Così l’autore spiega la scelta del tema e il focus della ricerca: «Ho scelto di scrivere la tesi sulla formazione continua perché, sebbene sia un argomento poco trattato, ha acquisito negli ultimi anni una certa importanza. L’impatto della doppia transizione, tecnologica ed ecologica, sui livelli occupazionali ha posto nuovamente al centro il tema della professionalità e delle competenze dei lavoratori. Se la professionalità, infatti, come diceva il professor Mario Napoli, si fonda su tre elementi “il sapere, il saper fare, il saper essere”, la formazione del lavoratore, non solo iniziale, ma nell’arco dell’intera vita lavorativa, svolge un ruolo ormai cruciale per evitare l’obsolescenza delle competenze. Dopo un’attenta analisi comparata degli strumenti che l’ordinamento italiano e quello francese predispongono per favorire l’aggiornamento e la riqualificazione dei lavoratori, mi sono soffermato sulla loro implementazione, ad opera anche dei PNRR nazionali, per favorire la transizione green delle imprese».
Inoltre, secondo il giovane dottorando, l’attinenza del suo lavoro con la società e il vissuto odierno sta nel fatto che oggi «la formazione continua gioca un ruolo essenziale nell’agevolare, oltreché l’occupabilità, una riconversione delle competenze dei lavoratori verso nuove modalità di produzione più sostenibili. Ho scelto il confronto con la Francia perché si tratta di un ordinamento giuridico particolarmente avanzato sul tema e può, quindi, suggerire interessanti spunti di miglioramento».
In vista di un futuro professionale dedicato alla ricerca e all’insegnamento nel campo del diritto del lavoro, Capriotti, che, ricopre anche l’incarico di direttore del Collegio Ludovicianum, subito dopo la laurea ha conseguito il Master in Consulenza del Lavoro e Direzione del Personale, mentre lo scorso settembre ha vinto una borsa per il corso di dottorato di ricerca in “Impresa, lavoro, istituzioni e giustizia penale”. Un percorso didattico nell’ambito del quale, oltre a riprendere il tema della tesi, approfondirà l’impatto dell’intelligenza artificiale sul diritto del lavoro, tema innovativo di notevole interesse e ricco di risvolti pratici.
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