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“Doc - Nelle tue mani”, al lavoro una fucina di studenti Unicatt

10 febbraio 2022

“Doc - Nelle tue mani”, al lavoro una fucina di studenti Unicatt

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La prima stagione di Doc - Nelle tue mani, la serie medical di Lux Vide lanciata nel marzo del 2020, ha registrato un successo di audience unico nel panorama delle serie tv italiane degli ultimi dieci anni, facendo presa anche sul pubblico più giovane; ha convinto la critica e ha conquistato una circolazione internazionale inattesa per un prodotto nato come completamente italiano.  
Per la seconda stagione la Lux Vide ha affidato l’incarico di produttore delegato della serie a Edoardo Gino, ex allievo ventinovenne del Master in International Screenwriting and Production (MISP). Edoardo, ringraziando i produttori in un post su facebook, ha descritto questa grande responsabilità come «una Ferrari affidata a un diciottenne neopatentato». Considerati gli ottimi risultati, era evidentemente pronto a guidarla.

Quando lo intervistiamo, nel suo ufficio in Lux Vide, sta facendo le note di montaggio alle ultime puntate di Doc - Nelle tue mani 2 che andranno in onda fra qualche settimana.
Gli chiediamo di spiegarci quale sia stato il suo ruolo nella serie e ci risponde con un’altra immagine efficace: «Di fatto ho dovuto essere il filo che teneva insieme tutte le perle. Il mio ruolo richiedeva di essere presente sempre, a fianco di tutti gli incredibili talenti che hanno lavorato a questa serie, dagli sceneggiatori ai registi, dagli attori al direttore della fotografia, ma anche di supervisionare il casting, il montaggio e tutte le fasi della post-produzione. Per un processo così articolato c’è bisogno una figura di raccordo».

Sul cambiamento di ruolo, con il passaggio da story editor a produttore delegato, questo è il suo commento: «È stato un cambiamento enorme, soprattutto a livello relazionale. Perché se lo story editor è al pari di tutti gli altri, parte di un gruppo, questa volta ho dovuto indicare io la direzione da prendere e mettere gli altri nella condizione di sviluppare il proprio talento». Proviamo allora a domandargli se c’è qualcosa di cui si sente particolarmente orgoglioso: «Sono soddisfatto di come siamo riusciti a trattare un tema sensibile come quello dell’emergenza sanitaria causata dal Covid. La nostra scelta è stata quella di raccontare la realtà con onestà ma senza entrare nel documentaristico, rimanendo fedeli alle storie dei personaggi, valorizzando le loro svolte interiori. Lo vedrete soprattutto nei prossimi episodi, speriamo di essere riusciti nel nostro intento».

Vedremo quindi le prossime, intense puntate. Di certo, intanto, Edoardo Gino e tutta la squadra della serie sono riusciti a confermare il successo della prima stagione, ottenendo con i primi episodi uno share del 30.5%, per più di 7 milioni di telespettatori.

Ma Edoardo non è l’unico ex allievo MISP ad aver avuto un ruolo decisivo nella seconda stagione di Doc. Uno dei due headwriter che hanno ideato tutta la serie è Francesco Arlanch, ormai definito da alcuni giornali “il re della fiction italiana” (è stato - fra molto altro - headwriter anche di Blanca, altro grande successo di pubblico e di critica del 2021). Poi c’è Francesco Balletta, sceneggiatore anche lui di lunghissimo corso, che ha firmato tre puntate. Ma tra i professionisti che hanno lavorato alla serie ci sono altri quattro ex allievi più giovani.

Giulia Cavazza, story editor, diplomata al MISP nel 2017, ci parla così del suo ruolo: «Mi sono occupata soprattutto della fase di ideazione e scrittura. Ho seguito gli sceneggiatori che, in particolare quando lavorano su un solo episodio, devono avere un confronto con qualcuno che abbia uno sguardo di insieme sulla serie. La grande difficoltà di questa seconda stagione è stata quella di trovare delle nuove sfide credibili per ogni personaggio, in grado di rispondere alle aspettative del pubblico, che, dopo il successo della prima, erano altissime». 

Silvia Leuzzi, altra neotrentenne che però è già stata headwriter di stagione per Che Dio ci aiuti, di cui ha scritto molte puntate, ha lavorato a Doc 2 come sceneggiatrice di puntata, e ci racconta: «E’ stata un’esperienza stimolante perché si tratta di un prodotto moderno, di altissima qualità, che ha richiesto una particolare cura nella scrittura delle scene e dei dialoghi. Scrivere è stato come catapultarsi in corsia accanto a Doc e alla sua squadra, dove non puoi che dare il meglio di te».

Nella squadra di Doc 2 anche due allievi della penultima edizione del Misp (2018-2019). Cecilia Leardini e Riccardo Galeazzi.
Cecilia, ragazza superdinamica con la passione del surf e dello skate, racconta così il suo ruolo di assistente story editor: «Dopo un breve periodo di lavoro sullo sviluppo della serie, sono stata sul set per sette mesi a controllare che tutto il girato corrispondesse alle sceneggiature e ad aiutare registi ed attori a capire battute e intenzioni dei personaggi qualora avessero dei dubbi. Per me stato un corso intensivo di filmmaking. Certe dinamiche e nozioni si capiscono solo vedendole dal vivo».

Anche Riccardo ha seguito l’avventura del set: «Un assistente alla regia del mio livello è un corridore per 12-13 ore, ogni giorno: si assicura che gli attori siano passati da trucco, parrucco, costumi, che sappiano la loro parte, che stiano bene e nel frattempo deve seguire gli eventi che accadono sul set: le scelte del regista, la posizione delle macchine da presa, la gestione delle comparse. E’ stato faticoso, certo, ma ora, quando qualcuno mi dice che vedere la serie lo rende contento, sono felice: specialmente in un periodo come questo permettere alle persone di andare a letto con un pensiero buono in testa vale tutta la fatica».

 


Nuove borse di studio per il master MISP

Si sono aperte in questi giorni le iscrizioni alle selezioni per l’edizione 2022-2023 del Master in International Screenwriting and Production, che da oltre 20 anni è una fucina di talenti che firmano successi nell’audiovisivo italiano e internazionale come Doc - nelle tue mani, Blanca, Petra, Diavoli, Medici - Masters of Florence, Leonardo, Don Matteo, Fino all’ultimo battito, La strada di casa, Che Dio ci aiuti, Padrenostro,  Me contro te, e molti altri.

Quest’anno saranno disponibili sei borse di studio a copertura integrale. 
Grazie a un accordo con il Netflix Scholars Program, Netflix rende disponibili tre borse di studio a studenti residenti o cittadini di paesi dell'Africa subsahariana che coprono l'intero costo della retta, le spese di viaggio e soggiorno durante il Master. Altre tre borse di studio rivolte a tutti, a piena copertura dei costi di frequenza, vengono offerte da Lux Vide in memoria di Sara Melodia, ex allieva del MISP e per molti anni responsabile sviluppo di Lux Vide. A queste si aggiungono almeno tre borse di studio da 5.000 euro ciascuna, assegnate dalla commissione a studenti in difficoltà finanziarie e con un curriculum eccellente. Agevolazioni utili a entrare in un settore che vede sempre più concreti sbocchi professionali, con la massiccia produzione di nuove serie TV e l’espansione degli investimenti delle nuove piattaforme.
 

Un articolo di

Raffaele Chiarulli

Raffaele Chiarulli

docente di Contemporary Italian Cinema presso la Laurea Magistrale The Art and Industry of Narration

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