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Economia, lo stage arriva con il business game

08 maggio 2023

Economia, lo stage arriva con il business game

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Dimenticate il classico processo di selezione che culminava con il colloquio: individuazione dell’annuncio; invio del curriculum; convocazione dell’azienda; incontro conoscitivo con il recruiter; responso finale. Ci sono sempre più aziende che per individuare il candidato ideale per uno stage ricorrono a forme alternative, meno impostate e più informali, dove tutti si danno del ‘tu’ e dove, senza giri di parole, i futuri stagisti possono dimostrare concretamente le proprie abilità. Tra queste c’è KPMG, la società di consulenza internazionale presente in 144 paesi e con all’attivo oltre 236mila professionisti.

In particolare, la divisione Deal Advisory - realtà che in Italia può contare su 25 uffici, circa 5.000 dipendenti e ricavi annui nel 2021 pari a 684 milioni di euro - ha pensato di affidare a un Business Game il compito di selezionare gli studenti interessati a capire come funziona da vicino il mondo della finanza aziendale. Nasce così la prima edizione del “Business Game in Corporate Finance”, realizzato in collaborazione con la facoltà di Economia dell’Università Cattolica e il Servizio Stage & Placement dell’Ateneo, che ha accettato di sperimentare l’innovativa formula di selezione coinvolgendo gli studenti iscritti ai corsi di laurea magistrale della Facoltà di Economia, sia della sede di Milano sia del campus di Roma.

Così, mercoledì 3 maggio nell’Aula G041 del nuovo complesso di via Lanzone, 34 studenti, scelti tra oltre 60 candidati che hanno inviato domanda di partecipazione e curriculum vitae direttamente al Team di Talent Attraction di KPMG, si sono messi in gioco per risolvere un caso aziendale proposto dalla società di consulenza al fine di testarne le conoscenze tecnico-finanziarie, le competenze di problem solving e le capacità di lavorare in gruppo. In palio? Uno stage in una realtà che vanta professionisti con età media non superiore ai 33 anni e tra i Most Attractive Employers in Italia, come indicato dal ranking Universum che ogni anno stila la classifica delle aziende certificate come le più attrattive per cui lavorare.

«È una sorta di operazione win-win», racconta Mariarosa Borroni, docente di Economia degli intermediari finanziari e referente dell’iniziativa insieme con Andrea Mariani, PhD nel Dipartimento di Scienze dell’economia e della gestione aziendale dell’Ateneo, e Giovanna Pugno Vanoni, tutor stage dell’area Banking and finance. «Da una parte, l’Ateneo aumenta le opportunità degli studenti di entrare in contatto con alcune realtà aziendali, attraverso modi diversi che non siano i classici colloqui di selezione, dall’altro, KPMG, attingendo al nostro bacino, può cominciare a preselezionare studenti che domani, dopodomani, diventeranno laureati, per le loro diverse unità di Advisory», continua la docente dell’Università Cattolica.

 

 

 

Non a caso la professoressa Borroni parla di “sentieri privilegiati” di carriera professionale attraverso cui gli studenti «possono cominciare a relazionarsi con la società di Advisory e nello specifico nell’attività di finanza straordinaria». Un modo, insomma, per poter garantire loro uno stage, «bypassando i normali step necessari per la sua attivazione». Nello stesso tempo si facilita l’incontro tra le esigenze della studentessa o dello studente, poi laureata o laureato, e le richieste dell’azienda, in questo caso KPMG, che può rinforzare le sue business unit, dando la possibilità di proseguire al suo interno nel ruolo di consulente. «È la prima volta che organizziamo con l’Università Cattolica un’iniziativa di questo tipo», precisa Ilaria Carcano, Talent Attraction Lead Human Resources sulla parte del Deal Advisory di KPMG. «Il nostro obiettivo è creare soprattutto un momento di confronto che consenta di comprendere da vicino, anche se in modo più semplificato, il day by day dei nostri professionisti».

Queste le modalità in cui si è svolto il Business Game: dopo essere stati divisi in cinque gruppi di lavoro, gli studenti hanno lavorato a un case study in ambito di M&A. Il lavoro articolato in quattro fasi prevedeva parti strategiche e parti di valutazioni di stampo quantitativo. I gruppi, seguiti da tre professionisti dell’azienda e da due dell’area Human Resource, si sono cimentati in una vera e propria simulazione di un progetto di consulenza in ambito Deal.

Al termine del Business Game spazio al confronto, e non solo. Oltre all’illustrazione delle principali attività che svolge il Team Corporate Finance e ai feedback dei partecipanti che, con spirito collaborativo, hanno potuto dire la loro sul format dell’iniziativa, è seguito un momento di follow up e networking. Perché, si sa, utilizzare la rete di conoscenze è un aspetto di non poco conto se si vogliono raggiungere buoni risultati nel campo professionale e trovare. Ma questa è un’altra storia.

Un articolo di

Katia Biondi

Katia Biondi

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