Sono oltre 200 gli studenti iscritti per donare il sangue nelle giornate di “Ematriduum”, un evento di incontri e riflessioni dal 22 al 24 aprile nel campus di Roma, con la donazione del sangue da parte degli studenti presso il Centro di Emotrasfusione del Policlinico Gemelli, in collaborazione con il Gruppo Donatori Sangue “Francesco Olgiati”.
Il sangue artificiale non è ancora disponibile: solo la donazione volontaria rende possibile la terapia trasfusionale, una cura in molti casi “salva vita”. È da questo dato che alcune studentesse e studenti della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica sono partiti per promuovere questo evento. E tante sono state le adesioni degli studenti per donare il sangue che ai tre giorni iniziali dell’evento se ne è aggiunto un quarto: Ematriduum proseguirà lunedì 29 aprile presso il Centro di Emotrasfusione del Policlinico Gemelli, in vista delle prossime iniziative e giornate di sensibilizzazione.
Lunedì 22 aprile, nell’Aula Gemelli della Facoltà di Medicina e chirurgia, si è svolta una conferenza di approfondimento e di studio con gli interventi del Dott. Vincenzo De Angelis, direttore del Centro Nazionale Sangue (CNS), e dei professori della Facoltà Luciana Teofili, Associata di Malattie del sangue e direttrice del Centro di Emotrasfusione della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, Carlo Torti, Ordinario di Malattie infettive, e Daniela Chieffo, Associata di Psicologia generale, che hanno affrontato i temi del “sistema sangue” in Italia, delle esperienze dei pazienti in ospedale, dei rischi infettivi delle emotrasfusioni e dell’uso di psicofarmaci e dell’impatto emotivo nella donazione del sangue.
«Ormai da qualche anno - ha commentato la Prof.ssa Teofili - alcuni studenti si adoperano per diffondere la cultura della donazione di sangue e reclutare nuovi donatori tra popolazione universitaria. Ma devo dire che mai come quest’anno hanno mostrato tanta energia, tanta carica, facendo della promozione della donazione un loro impegno specifico. Un entusiasmo che è “linfa vitale” per i bisogni trasfusionali del nostro Policlinico e che ci lascia sperare in un impegno duraturo anche per il futuro».