NEWS | Mostra

Eutopia, una mostra su città, ambiente, comunità

06 marzo 2024

Eutopia, una mostra su città, ambiente, comunità

Condividi su:

«La nostra "Eutopia" vuole stare nella tensione tra il sogno dell’impossibile e la realizzazione di un luogo bello grazie al lavoro di studenti e artisti». Monsignor Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica, ha aperto martedì 5 marzo l’inaugurazione della mostra “Eutopia – città, ambiente, comunità”, nuova edizione del progetto "Itinerari di Arte e Spiritualità" che ogni anno dà vita a una esposizione di arte contemporanea all’interno degli spazi accademici. 

La mostra collettiva dal 5 marzo al 16 aprile si dipana in diversi luoghi del campus milanese (visitabile dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 20, sabato dalle 8 alle 13) e coinvolge anche le sedi di Brescia, Piacenza, Cremona e Roma grazie all’esposizione delle opere di quindici artisti contemporanei.

Nato nel 2005, il progetto "Itinerari di Arte e Spiritualità" ogni anno individua tematiche che favoriscono nuove riflessioni sulla realtà che ci circonda, da indagare attraverso l’occhio dell’arte contemporanea. Dal 2017 come curatori vengono coinvolti gli studenti dell’Ateneo, grazie alla sinergia tra il Centro Pastorale, coordinato da Padre Enzo Viscardi, e il Dipartimento di Storia, Archeologia e Storia dell’Arte, con le professoresse Elena Di Raddo, Bianca Trevisan, Michela Valotti e Mariacristina Maccarinelli.

Il tema di quest’anno riguarda «l’abitare gli spazi urbani, tra cui l’università, e al tempo stesso il desiderio di tornare a un rapporto più simbiotico e meno di sfruttamento tra uomo e natura, in modo gentile e con l’aiuto della tecnologia» – come ha spiegato Martina Pini, una delle studentesse curatrici della mostra. 

Il titolo “Eutopia - città, ambiente, comunità” si ispira al celebre testo latino di Tommaso Moro, Utopia, in cui viene tratteggiato il sogno rinascimentale di una società ideale: giocando sull’etimologia greca di outopia, “non luogo” (ou-, “inesistente”), e l’omofono eutopia, “buon luogo” (eu-, “buono, bello”), Moro conia il termine ancora oggi utilizzato di utopia, un modello ideale ma senza riscontro nella realtà. A partire da questo spunto i curatori hanno deciso di focalizzare la loro ricerca non sull’utopia irrealizzabile bensì sul suo capovolgimento, l’eutopia, che rappresenta uno scenario bello e possibile su cui riflettere, ben oltre ogni fantasia, in vista di un lavoro artistico e concreto sull’abitare gli spazi urbani e ambientali. 

«Dal 1516 quando Moro l’ha scritto, Utopia continua il sogno di tante generazioni. Oggi l’abbiamo declinato in qualcosa di visionario ma ancorato alla realtà, a un luogo, come è anche l’università, dove sia possibile contemplare il bello e quindi anche il bene» – ha continuato monsignor Giuliodori.

Il lavoro di squadra e l’impegno degli studenti sono la cifra che ha permesso di sviluppare una sinergia con gli artisti e di svolgere un tema caro ai giovani, qual è il rapporto con l’ambiente. Nella riflessione iniziale, ispirata anche da un incontro teologico, «si è partiti dal tema della natura e di un pianeta sfruttato fino all’osso per arrivare a considerare una Milano in cui gli spazi per gli studenti sono sempre più difficili da trovare e sempre più cari» – ha dichiarato la professoressa di Storia dell’arte contemporanea Elena Di Raddo che ha coordinato i lavori. Grazie a una maggiore consapevolezza degli effetti tangibili del cambiamento climatico, oggi è evidente l’esigenza di una vita cittadina più umana, attenta non solamente alla dimensione economica, ma anche a quella spirituale, e si è rafforzata l’idea che l’urbanistica debba avere un ruolo essenziale nella transizione ambientale. 

Un articolo di

Emanuela Gazzotti

Emanuela Gazzotti

Condividi su:


«Di qui anche la domanda che ci siamo posti su quale ruolo debbano avere l’artista e l’arte – ha detto Bianca Perrone, studentessa e curatrice del progetto –. Una riflessione avviata tra gli anni Sessanta e Settanta. Due artisti in particolare ci hanno aiutati nella costruzione di questa mostra: Ugo La Pietra che lavora per il sociale e mette il suo segno a servizio della comunità, e Francesco Somaini nel suo Urgenza nella città racconta come gli spazi urbani non rispondano più alle esigenze degli esseri umani». 

Questa è la sfida che i ragazzi hanno proposto agli artisti che oggi espongono in università le loro opere, un lavoro che ha richiesto energia e impegno e che è stato non solo un’esperienza didattica ma anche una crescita personale attraverso la gestione di imprevisti e difficoltà lungo il percorso.

Opere fotografiche, come quelle di Marina Cavadini e Mattia Pannoni, si accostano a vere e proprie installazioni che riflettono sul ruolo della natura, come in quelle presentate da Zeroottouno e Barbara Crimella e Stefano Ferrari, o si concentrano sul ruolo dell’architettura nell’affrontare queste problematiche come nelle riflessioni di Oliviero Fiorenzi, Pierfilippo Gatti, e Studio Secchi Viganò.

Ettore Favini propone sculture che dialogano con l’osservatore; Camilla Alberti crea installazioni/sculture con materiali di scarto per raggiungere forme quanto mai distanti da ciò che già si conosce; Giorgio Mattia riflette sul ruolo della casa quando non più abitata in seguito a una tragedia ambientale; Miriam Montani esplora con le sue installazioni la relazione tra l’essere umano e ciò che lo circonda, anche quando si tratta di qualcosa di pericoloso come le polveri sottili. Espongono Ugo La Pietra con Gazebi Urbani, una delle sue serie di lavori più recenti, e Francesco Somaini. Non saranno poi solo opere già conosciute quelle nel percorso espositivo ma si avranno anche installazioni site specific, come nel caso di Maria Dompè che nella Sala Lanza del Centro Pastorale della sede milanese realizzerà una versione dei suoi Hortus Idearum.

Le inaugurazioni della mostra nelle altre sedi dell’Ateneo sono previste a Cremona il 7 marzo alle 12.30, a Piacenza il 7 marzo alle 17, a Brescia il 12 marzo alle 16 e a Roma il 13 marzo alle 16.

Ogni artista è stato seguito personalmente da uno o più curatori, gli studenti dell’Ateneo che hanno partecipato al progetto, che sono: Angelica Bulgari, Monica Di Matteo, Francesca Fimeroni, Marco Fort, Andrea Foschini, Cecilia Franzoni, Sara Giovenzana, Benedetta Gobbato, Chiara Grandi, Francesca Lidia Palumbo, Martina Mangia, Annalisa Media Caballero, Monica Morosini, Giulia Nava, Davide Paoletti, Anita Papa, Bianca Perrone, Martina Pini, Filippo Rachelli, Sara Ravelli, Lisa Ronzino, Yuanfei Ye.

Hanno inoltre contribuito al progetto Ecaterina Arama come Social media manager e Cristina Bacchini come Graphic designer. 

In occasione della mostra si presenta anche un programma di conferenze per riflettere insieme sul concetto di Eutopia. Il 26 marzo si terrà il primo incontro a Milano, "La Comunità tra Natura e Città", con Ezio Manzini, Associazione InTra, Michele Zazzi, Stefano Mancuso e Gabi Scardi. Il 9 aprile, sempre a Milano, si terrà l’incontro "Dialoghi sulla Modernità" con Giuseppe Lupo e Lucia Tozzi. Il 22 marzo a Brescia ci sarà un incontro con Gianni Biondillo, Maria Lidia Girelli e Giuseppe Lupo.

Newsletter

Scegli che cosa ti interessa
e resta aggiornato

Iscriviti