Aldo Rossi docet: «l’architettura è connaturata al formarsi della civiltà ed è un fatto permanente, universale e necessario».
Analizza la declinazione contemporanea del bisogno atavico e millenario di abitare - in grado di plasmare le società e modificare i contesti - la tappa bresciana di “Eutopia Città, ambiente, comunità”.
Inaugurata il 12 marzo e allestita fino al 16 aprile negli spazi interni ed esterni del Campus di via Garzetta dell’Università Cattolica, la mostra propone i lavori di Marina Cavadini, Barbara Crimella, Oliviero Fiorenzi, Giorgio Mattia, grazie alla curatela degli studenti del DAMS Monica Morosini, Andrea Foschini, Cecilia Franzoni, Benedetta Gobbato, Davide Paoletti, Anita Papa, Sara Ravelli, Yuanfei Ye.
La scultura PerdutamenteNatura di Barbara Crimella offre uno sguardo sul rapporto tra natura, uomo e città. La foglia in lamiera, protesa verso l’alto, diventa metafora di vita continua in relazione con il terreno e l’Università da cui sgorgano ricerca e conoscenza. Al termine della mostra l’opera rimarrà allestita in modo permanente all’ingresso del Campus di via della Garzetta.
Il dittico composto dal video Drip-Dry e dall’incisione Ammofila Arenaria di Marina Cavadini, è un esperimento sul piacere generato dalla stimolazione visiva e uditiva esterna, che permette di riconnettere le persone e la natura. Le trame dell'esistenza umana si fondono con la vastità della natura: un meccanismo viene estrinsecato dall’uso dell’ASMR, dimostrando la forza di interazione tra l’essere umano e la stimolazione ambientale circostante.
L’installazione Ci incontriamo a metà strada, opera di Giorgio Mattia avanza verso il fruitore parla del rapporto di co-dipendenza tra la struttura e l’immagine. Il titolo sintetizza l’auspicio ad una rinnovata armonia nella relazione umana con l’ambiente, per la creazione di un mondo più sostenibile.
Casa del vento, la scultura site-specific di Oliviero Fiorenzi si configura come una riflessione sul concetto di casa come luogo dell’intimità e il mulino a vento, che attivato dall’energia cinetica permette il sostentamento dell’uomo. I materiali di recupero utilizzati avanzano l’ipotesi di riciclo e recupero come vie percorribili per l’adattamento di un rinnovato equilibrio tra contesti naturale o umano.