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Fede e scienza nell’amicizia fra Gemelli e Zammarchi

15 novembre 2021

Fede e scienza nell’amicizia fra Gemelli e Zammarchi

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Edoardo Gemellli e Angelo Zammarchi. Due personalità molto diverse per temperamento e formazione, che si incontrano e si conoscono nel segno di comuni battaglie culturali, istituzionali, educativo-scolastiche.

Era il 1903, quando il giovane medico milanese stava vivendo l’«ora segreta» di una clamorosa conversione, a pochi passi da Brescia dove don Angelo era da oltre un decennio attivo fra le file dell’Opera dei Congressi, l’associazione dell’intransigentismo cattolico, a sostegno della religione nella scuola (elementare) e della libertà d’insegnamento. 

Ma chi erano questi due uomini destinati a lasciare, pur con differente grado d’incidenza, impronta indelebile all’interno non solo del cattolicesimo militante, ma della stessa comunità civile?

Lo ha sapientemente raccontato con dettagli poco conosciuti, il professor Luciano Caimi, già docente di Storia della pedagogia e dell’educazione in Cattolica a Brescia, nell’ambito del ciclo di lezioni sulle «Origini e sviluppo dell’Università Cattolica»- promosso dalle Raccolte storiche dell’ateneo bresciano e dall’ Archivio per la Storia dell’educazione in Italia.

«Erano due uomini diversi, stretti tuttavia da profondi vincoli di amicizia perché accomunati dalla fede, dai medesimi ideali apostolico-culturali e da una convergente sensibilità scientifica, «persuasi, entrambi, che le opere senza il sostegno della Grazia non reggono, ma altrettanto certi che la Grazia cammina anche sulle gambe degli uomini».   

Attraverso la biografia di «questi due uomini destinati a lasciare, pur con differente grado d’incidenza, impronta indelebile all’interno non solo del cattolicesimo militante, ma della stessa comunità civile», Luciano Caimi ha mostrato come i percorsi di vita di Gemelli e Zammarchi, seppur molto diversi, fossero animati da un impegno condiviso per sostenere la responsabilità dei cattolici nei contesti scolastici e culturali del tempo.

Angelo Zammarchi (Castrezzato, Brescia, 1871-1958) trascorse tutta la vita in Seminario a servizio della formazione dei futuri sacerdoti, con crescenti incarichi di responsabilità; l’attività di insegnamento della matematica e di fisica non lo distolse mai dalla passione per la ricerca e gli studi scientifici: a tal proposito si ricordi che attrezzò il Seminario di un gabinetto scientifico e di un osservatorio meteorologico. 

Il nome di Zammarchi figura, inoltre, tra quello dei sedici promotori della costituzione, nel 1904, della Società anonima La Scuola editrice, all’interno della quale il sacerdote avrebbe assunto sempre maggiore rilievo. 

Dopo aver tratteggiato la biografia giovanile di Gemelli, Caimi ricostruisce l’avvio del fecondo rapporto tra i due religiosi che proseguirà poi per tutta la loro esistenza. In uno scritto del 1954 rivolto a Zammarchi per il sessantesimo di sacerdozio, padre Gemelli elogia l’attività del seminario di Brescia che «eccelleva ed aveva fama nazionale …per merito soprattutto di Mons. Zammarchi e dell’indimenticato Mons. Gaggia. Li ricordo ambedue, perché negli anni che ho trascorso nel convento di Rezzato ebbi aiuto, consigli, esortazioni, incoraggiamenti, dimostrazioni di affetto che non dimenticherò”.
 
I colloqui di Rezzato, collocabili tra il 1905 e il 1907, costituiscono l’inizio di un’amicizia approfonditasi nel corso del tempo, testimoniata anche da un fitto scambio epistolare oggi disponibile grazie al riordino, in corso d’opera, del prezioso fondo de La Scuola editrice, facente parte del patrimonio delle Raccolte storiche.

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Redazione

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