«L’idea di sviluppare nell’area arabo-mediterraneo un campus interuniversitario dedicato alla sicurezza alimentare nasce durante il periodo di Expo 2020 Dubai e in occasione dei diversi incontri realizzati con Commissariato Generale del Governo, Padiglione Italia e altri partner internazionali», afferma il professor Cocconcelli, raccontando le origini dell’iniziativa che sarà realizzata in partnership con quattro atenei della regione Emilia Romagna: Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Università degli studi di Parma, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, Università degli studi di Ferrara.
«Con l’Università Cattolica partecipano al progetto tutti gli atenei che compongono la cosiddetta “food valley italiana”, caratterizzata dalla presenza sia delle più importanti aziende agro-alimentari nazionali sia dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA). Per quanto riguarda il nostro Ateneo, c’è un significativo coinvolgimento di Scienze agrarie, alimentari e ambientali. Ma un ruolo rilevante avranno anche ricercatori e docenti di altre Facoltà visto che alle questioni di sicurezza alimentare sono legati anche aspetti di carattere economico, giuridico e psicologico». Dunque, «un progetto sfidante poiché intende mettere a rete diverse realtà e iniziare a lavorare con Paesi che hanno un forte interesse per la food safety ma necessitano di competenze e know-how per poter crescere in questo ambito».
Diverse e molteplici le attività previste dal progetto, che avrà una durata di cinque anni. Tra queste, la creazione appunto di una piattaforma di stakeholder nazionali e internazionali, che dovranno identificare le competenze scientifiche e le soft-skill necessarie alle nuove figure professionali nonché promuovere un dialogo tra centri di ricerca, imprese e istituzioni per selezionare le tematiche di studio più rilevanti e dal forte impatto sociale.
La finalità è realizzare studi scientifici sia per migliorare l’efficienza e la sostenibilità dei processi alimentari sia per favorire il rapido trasferimento dell’innovazione al settore produttivo dell’area arabo-mediterranea. Tutte le attività di ricerca, condotte all’interno di laboratori e impianti pilota degli atenei partecipanti, saranno strettamente complementari a quelle previste dai progetti PNRR in cui sono coinvolte le Università partner di Focuser, anche per consentire una maggiore internazionalizzazione degli studi effettuati e per costruire network strategici a livello globale. Tra gli altri obiettivi prioritari, vi è anche l’attivazione di un piano di sostegno alla mobilità internazionale in e out bound. La formazione sarà declinata prevalentemente sul post-graduate con forme di didattica ibrida: in presenza e on-line. I visiting professors e gli studenti, in particolare i dottorandi, saranno coinvolti nelle attività di ricerca in corso nelle università che partecipano a Focuser.
Tra i progetti finanziati rientra anche l’iniziativa “Campus arabo-mediterraneo”, coordinato dalla Lumsa, a cui l’Università Cattolica partecipa in qualità di partner e che ha come referente per l’Ateneo il professor Mario Molteni, delegato del Rettore al coordinamento e allo sviluppo dei rapporti con le imprese
Entrambi i progetti dell’Università Cattolica s’inseriscono in un quadro di costante impegno e iniziative promosse per Expo 2020 Dubai dalla Funzione Attività e Progetti Istituzionali, anche grazie al coinvolgimento degli Alumni presenti in quell’area. Ne sono una testimonianza gli eventi realizzati all’interno del Padiglione Italia in collaborazione con il Commissariato Generale del Governo: l’incontro del 6 marzo 2022 sul tema “More women leadership for a better world: care as a driver for our common home”; il convegno del 18 novembre 2021 dal titolo “Sacru Alliance: an innovative model of university cooperation inspired by human solidarity” e, infine, l’iniziativa “E4Impact Foundation. A University Alliance for High Impact Entrepreneurs in Africa”, svoltasi il 14 ottobre 2021.