Un nanochemistry camp tinto di tosa e con una leggera sfumatura azzurra quello che ha preso avvio sabato 27 settembre a Iseo (BS).
Alla Summer School in Chimica e fisica promossa dall’Istituto I.S.E.O., dall’Università degli Studi di Brescia e dalla sede di Brescia dell'Università Cattolica, sono arrivati 40 ricercatori, di cui 29 ricercatrici e 11 ricercatori, pari a oltre il 70% di partecipazione femminile, provenienti da 32 università sparse per il mondo e 21 Paesi: Brasile, Canada, Cina, Cuba, Danimarca, Egitto, Germania, Grecia, India, Inghilterra, Iran, Italia, Kazakistan, Messico, Pakistan, Polonia, Russia, Svezia, Usa, Venezuela e Vietnam.
Si tratta di dottorandi di ricerca laureati in Fisica, Chimica ed Ingegneria, arrivati sul lago sebino per prendere parte alla scuola che, fra i relatori, annovera alcuni fra gli scienziati di Chimica e di Fisica più noti su scala internazionale.
Fra di loro spicca, e non solo per il nome, anche Morten Meldal, premio Nobel per la Chimica 2022, insieme a Carolyn Bertozzi e Barry Sharpless per lo sviluppo della “click chemistry”, un metodo geniale per creare molecole complesse – indispensabili in moltissimi campi, da quello medico (farmaci di nuova generazione, ingegneria tissutale, imaging e diagnostica) a quello tecnologico (display, stoccaggio e cattura di gas, e.g. CO ) - in maniera semplice, veloce, efficace.
Se costruire molecole complesse in laboratorio può essere infatti un processo lento, spesso poco efficiente e caratterizzato da molti scarti, la "click chemistry" permette di collegare molecole in modo rapido, preciso e pulito, come se si stessero incastrando mattoncini Lego o agganciando le fibbie di uno zaino. E lo fa imitando la semplicità dei processi naturali.
Con semplicità e disponibilità il Nobel Meldal, dopo la sua lezione che si è conclusa con la scritta “freedom, freedom, freedom”, preoccupato per il monopolio della scienza, sempre più finanziata dai grandi gruppi che poi ne detengono anche i risultati, ha interagito con i giovani ricercatori rispondendo alle loro domande.
Il board del Nanochemistry Camp, da quest’anno diventato internazionale, è composto da Paolo Bergese e Laura Eleonora Depero, entrambi docenti all’Università degli Studi di Brescia, da Claudio Giannetti e Luigi Sangaletti, docenti all’Università Cattolica di Brescia, e da Laurent Duclaux (University Savoie Mont Blanc) e Silvia Schintke (University of Applied Sciences and Arts Western Switzerland).