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Giovanni Testori, studi e scoperte dall’archivio

19 dicembre 2023

Giovanni Testori, studi e scoperte dall’archivio

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«Giovanni Testori è un ottimo rappresentante dell’intellettualità italiana che ha lavorato per scuotere le coscienze e non per sedarle. Significativo che al Corriere abbia preso il posto di Pasolini, dopo la sua tragica scomparsa, quale testimone di una provocazione intellettuale». Con queste parole Fausto Colombo, pro-rettore per la Comunicazione e direttore del Dipartimento di Scienze della comunicazione e dello spettacolo, ha dato il via all’Università Cattolica a una tre giorni di convegno dedicata all’alumnus illustre dell’Ateneo a conclusione delle celebrazioni del 2023 per il centenario della sua nascita (1923-1993). Un’iniziativa commemorativa nata con l’intento di approfondire dal punto di vista scientifico l’opera di Giovanni Testori, grazie al coinvolgimento di importanti realtà del panorama culturale nazionale.

Numerosi i relatori che, provenienti da undici università nazionali e internazionali, hanno infatti partecipato al convegno promosso dal Comitato Nazionale per il Centenario della Nascita e organizzato da Università Cattolica, Casa Testori e Associazione Giovanni Testori, proprio per ripercorrere la poliedrica figura di uno dei più rappresentativi intellettuali del Novecento, espressa anche attraverso la sua molteplice attività di scrittore, drammaturgo, pittore, critico d’arte, poeta, regista e giornalista.

Vari i contributi proposti nel convegno dal titolo “Giovanni Testori: arte, scrittura e teatro. Studi e scoperte dell’archivio”, che si è svolto nelle giornate di giovedì 14 e venerdì 15 in Cattolica e sabato 16 dicembre a Casa Testori, e tutti dedicati a illustrare aspetti nuovi della sua intensa produzione letteraria, dagli anni Quaranta agli anni Novanta, tramite l’analisi di documenti inediti, lettere e manoscritti. In tal senso il convegno ha rappresentato una tappa importante negli studi testoriani grazie al deposito nella casa natale di Novate Milanese del Fondo di Regione Lombardia che conserva, insieme a volumi e fogli autografi, i suoi 107 quaderni, ora uniti al suo archivio con migliaia di fogli manoscritti e dattiloscritti, la fototeca d’arte e di vita, la biblioteca con quasi ventimila volumi e una raccolta di suoi dipinti e disegni.

Su Testori personaggio che ha stimolato le coscienze è tornato il preside della Facoltà di Lettere e filosofia Andrea Canova, che si è definito lettore e non suo studioso, distinzione che comporta una scelta etica e un impegno ermeneutico diverso. «Le provocazioni di Testori vanno rilette dentro e fuori il contesto storico in cui sono state partorite. È un contemporaneo, la cui voce è ancora forte, ed è un autore che ci aiuta a capire meglio l’attuale fase storica».  

L’articolazione del convegno è stata presentata da Francesco Tedeschi, direttore del Dipartimento di Storia, Archeologia e Storia dell’Arte. «Prima che scrittore di un’importante produzione letteraria Testori è stato artista e pittore, autore di testi teatrali e regista delle loro messa in scena. I suoi testi, dai quali emerge il suo punto di vista morale, intellettuale e spirituale, riportano alla Milano del secondo dopo guerra, con una visione nostalgica incarnata dalla nebbia dei Navigli».

La «filiera culturale” che ha generato il convegno è stata ripercorsa da Davide Dall’Ombra, direttore dell’Associazione Giovanni Testori, il quale ha altresì ringraziato i vari enti che si sono occupati del ricongiungimento del suo archivio con le opere pittoriche nella casa natale a Novate Milanese, dove è stato istituito un centro di ricerca per lo studio di tale materiale. In relazione agli studi relativi a nuove scoperte di archivio, Dall’Ombra ha annunciato la notizia della vincita da parte dell’Università Cattolica e dell’Associazione Giovanni Testori di un bando del Pnrr per la digitalizzazione di fonti archivistiche «finalizzato ad attivare sei borse-lavoro ad operatori della cultura per favorire lo studio e l’interpretazione a tutto tondo della produzione di Testori senza distinzioni di genere tra storia dell’arte, teatro e letteratura».

 

Un articolo di

Agostino Picicco

Agostino Picicco

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