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Giustizia riparativa in Italia, cosa manca?

14 novembre 2023

Giustizia riparativa in Italia, cosa manca?

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Considerando il successo e le richieste raccolte in questi mesi, avrebbe dovuto già essere in fase di avvio la seconda edizione ma - complice la nebulosa che aleggia sulle nuove prassi giuridiche previste del quadro normativo introdotto dalla Riforma Cartabia - il Master in Giustizia riparativa e mediazione penale dell'Alta Scuola di Psicologia "Agostino Gemelli" (ASAG)
nell’anno accademico 2023/2024 non partirà.

Affinché chi completa il Master possa poi iscriversi al registro del ministero come “Mediatore Esperto” e quindi operare nell’ambito dei progetti di Giustizia Riparativa, il percorso formativo proposto dall’Università deve infatti essere realizzato in collaborazione con i Centri di Giustizia Riparativa, ossia gli enti introdotti e previsti dalla riforma.

Il problema è che, osserva il professor Giancarlo Tamanza, Direttore del Master, «la procedura di fondazione di questi Centri coi quali l’università deve convenzionarsi è ancora in una fase di avvio e per alcuni aspetti non univocamente definita».

Per dissipare i dubbi e favorire chiarezza in materia l’Università con l’Alta Scuola Agostino Gemelli (ASAG) ha quindi organizzato l’incontro Giustizia riparativa e Mediazione penale che avrà luogo venerdì 17 novembre 2023 (ore 9-18, Aula 2, Via Garzetta 48 – Brescia).

«Hanno accolto l’invito i presidenti di tutti Tribunali competenti, oltre ai rappresenti di diversi servizi e Uffici di Mediazione Penale che da anni operano in diverse parti d’Italia, ed anche i referenti delle istituzioni territoriali a cui compete la decisione e la responsabilità di costituire anche nel nostro territorio il Centro per la Giustizia Riparativa, in particolare la Regione Lombardia, la Provincia e il Comune di Brescia», precisa il professor Tamanza.

Sul fronte penale mancano all’appello i Centri riconosciuti coi quali le università e gli enti che si occupano di formazione devono avviare un dialogo.

L’aspetto che riguarda e coinvolge direttamente l’Università è la formazione. «In passato i contenuti ed il piano di lavoro di corsi e master potevano essere strutturati in autonomia, chiedendo in un secondo momento la collaborazione ad enti esterni. Al contrario, la Riforma indica che oggi l’offerta formativa, per essere inserita e riconosciuta nel Registro Ministeriale, debba essere conforme da subito al nuovo quadro normativo. È perciò per noi essenziale per proseguire la positiva esperienza avviata con la prima edizione del Master trovare dei Centri di Giustizia Riparativa formalmente istituiti disposti a collaborare con noi» nota Tamanza.

La giornata che la Cattolica ha dedicato al tema ha già superato il centinaio di adesioni da parte di professionisti del settore giuridico, educativo e sociale. Una testimonianza tangibile della fame di informazioni che attanaglia le diverse parti in causa le quali, per operare secondo gli opportuni criteri, necessitano di essere messe nelle condizioni di agire secondo modalità corrette.

In attesa che lacune vengano colmate, con la guida della professoressa Ilaria Marchetti, Coordinatore Didattico del Master, la seconda fase del convengo presenterà alcuni progetti ed esperienze di Giustizia Riparativa realizzate in diverse provincie e regioni d’Italia.

Seguirà poi la narrazione di sperimentazioni concrete messe in pratica nell’ambito della prima edizione del Master. Tra questi il Progetto di Ricerca-Intervento per la modellizzazione di un’innovativa prassi di Giustizia Riparativa riguardante operatori sanitari e familiari delle vittime del Covid, realizzato all’interno di una collaborazione con la Società Italiana di Medicina di Emergenza e Urgenza e presentato dalla dottoressa Wanda Marra.

Per parlare invece non solo ad un pubblico di addetti ai lavori, ma anche alla cittadinanza che è tutta potenzialmente destinataria degli interventi di Giustizia riparativa, l’Università in collaborazione con Associazione Culturale LLUM, Piccolo Teatro e Istituto di Mediazione Familiare e Sociale di Brescia  ha ispirato e prodotto lo spettacolo teatrale “Orizzonti Verticali. Una giustizia che ripara”.

Lo spettacolo conclude il percorso formativo del Master in Giustizia Riparativa organizzato dalla sede di Brescia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore.

Gran parte di ciò che accade e soprattutto di ciò che conta, in questa pièce, accade fuori dallo spazio teatrale. Nell’accadere della vita, nelle coscienze di ognuno. Sulla scena si sviluppano situazioni intimiste e cerimoniali dolorosi: a noi, come alle vittime è offerta la chance di far sapere che per ogni esperienza esistono diversi vissuti e una pluralità di significati.

Alla quotidiana violenza si sovrappone un orizzonte di possibile speranza, che potrebbero generare un comune gesto di coraggio. Fotogramma dopo fotogramma la protagonista ribadisce che la fine sta nell’inizio. In teatro come nella vita.

Appuntamento nella serata di venerdì 17 novembre, dalle 20.15 alle 21.30 al Teatro Santa Giulia di Brescia (Villaggio Prealpino, Via Quinta 4). L’ingresso è libero con prenotazione a llum@associazioneculturale@gmail.com

Un articolo di

Bianca Martinelli

Bianca Martinelli

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