Il progetto Re-Justice
Durante il convegno sono stati illustrati i risultati del progetto “Re-Justice” da parte dei penalisti dell’Università Cattolica, Enrico Maria Mancuso e Gianluca Varraso, di Laura Hein, Policy Officer, European Forum for Restorative Justice, di Diletta Stendardi, avvocato e mediatrice penale, di Gian Luigi Gatta, comitato direttivo della Scuola Superiore della Magistratura e docente di Diritto penale all’Università degli Studi di Milano. Il progetto “Re-Justice” è partito a novembre 2019 e in Italia ha coinvolto 24 magistrati.
Grazie a quattro istituti universitari - la Katholieke Universiteit di Lovanio, coordinatrice del progetto, l’Università Cattolica (con l’Alta Scuola “Federico Stella” sulla Giustizia Penale e il Dipartimento di Scienze giuridiche), l’Aristotle University of Tessaloniki, l’Universidad Carlos III di Madrid - e alle Scuole Superiori della Magistratura di Belgio, Italia, Grecia e Spagna, “Re-Justice” ha accresciuto conoscenze, capacità, competenze in merito all’applicazione della giustizia riparativa nei quattro Paesi partecipanti.
Inoltre con il contributo dell’European Judicial Training Network, la rete delle scuole della magistratura europee, e lo European Forum for Restorative Justice, il progetto in due anni di ricerche, sperimentazioni didattiche, formazione specialistica on the job, ha messo in dialogo giudici e pubblici ministeri, studiosi, mediatori e facilitatori, avvocati e altri soggetti, offrendo alla magistratura europea gli strumenti necessari per lo sviluppo di partiche riparative complementari ai percorsi penali.
Il progetto “Re-Justice” ha ricevuto in Italia un forte impulso dalla riforma in materia di giustizia penale. La legge n.134, approvata dal Parlamento il 27 settembre 2021, inserisce infatti un ampio quadro di riferimento sulla giustizia riparativa, applicando nel nostro Paese la Direttiva europea del 2012 in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato e accogliendo la Raccomandazione 2018 del Consiglio d’Europa e la Dichiarazione di Venezia approvata all’unanimità nel dicembre 2021 dai ministri della Giustizia degli Stati membri del Consiglio d’Europa, su iniziativa proprio dell’Italia.