Se l’appetito vien mangiando, ci sarà davvero da divertirsi nei prossimi mesi. Perché mai come questa volta è stato il caso di dire: buona la prima. Anzi, buonissima, grazie alla nuova iniziativa dell’Alta Scuola di Psicologia Agostino Gemelli (Asag) dell’Università Cattolica, che ha inaugurato il ciclo di appuntamenti monografici dal titolo "Gli aperitivi di Asag". Il format è semplice e goloso. Ci si immerge per un’oretta nei temi di volta in volta proposti, grazie alla presenza di esperti del settore, in dialogo con i docenti dell’Alta Scuola. I partecipanti trovano tutto lo spazio per approfondire e fare domande. E poi ci si ritrova, ancora una volta insieme, davanti all’aperitivo offerto da Asag per chiudere l’incontro in modo informale.
Protagonista del primo evento, mercoledì 16 ottobre, è stato lo sport. Il calcio, in particolare, con Filippo Galli, ex difensore del Milan, in prima squadra dal 1983 al 1996, poi allenatore e dirigente sportivo. Galli è stato responsabile del Settore giovanile del Milan dal 2009 al 2018, coordinatore del corso per i responsabili del Settore giovanile fortemente voluto dal Settore Tecnico della Figc, a Coverciano, per professionalizzare una figura di riferimento imprescindibile per ogni società e per tutti i ragazzi e le ragazze durante il loro percorso calcistico e, ancora, responsabile dell'Area metodologica del Parma dal 2021 al 2022. Da giocatore, nel suo palmares ci sono cinque scudetti, quattro Supercoppe italiane, tre Champions League, altrettante Supercoppe europee, due Coppe intercontinentali e, oggi, un bel libro, “Il mio calcio eretico. Dai trionfi con il Milan al lavoro con i giovani”.
«Mi hanno dato dell'eretico per aver fatto mie e per aver portato nel contesto di lavoro teorie sull’apprendimento tenute finora lontane dal calcio» scrive Galli nel libro edito da Piemme, uscito lo scorso aprile. «Ma anche per il mio desiderio continuo di andare sempre avanti, di provare a educare i giovani sin dal principio a un’idea di calcio propositivo, di considerare il calciatore una persona nella sua interezza, curando e coltivando non solo le sue doti fisiche, tecniche e tattiche, ma anche le sue relazioni con gli altri, le sue attitudini mentali, il suo benessere psicologico, con la ferma consapevolezza che queste componenti non possano essere separate l’una dalle altre».
Il dialogo di Filippo Galli con Emanuela Confalonieri, direttrice dell’Alta Scuola di Psicologia, e Chiara D’Angelo, coordinatrice del master in Sviluppo del talento, professionalità e inclusione sociale nello sport: interventi psicosociali, è «un pezzo di storia condivisa» proprio a partire dal Settore giovanile del Milan, come lo ha definito la professoressa D’Angelo, portando i saluti di Caterina Gozzoli, coordinatrice scientifica di Cattolicaper lo Sport, il Tavolo di lavoro a servizio del mondo dello sport, che ha promosso l’evento inserendolo nella rassegna Sport Next ‘24.