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Il cammino della Chiesa nel nuovo libro di Tomáš Halík

02 dicembre 2022

Il cammino della Chiesa nel nuovo libro di Tomáš Halík

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«La Chiesa è a un crocevia: può isolarsi sempre più o andare verso una nuova epoca, pomeridiana e matura»: si può tratteggiare e riassumere così, in una frase di Tomáš Halík, teologo e scrittore, il cammino attuale della comunità cristiana ed ecclesiale, delineato nel suo libro Il pomeriggio del Cristianesimo. Il coraggio di cambiare (ed. Vita e Pensiero), il cui tour di presentazione si è concluso venerdì 2 dicembre nell’auditorium del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia, a Roma, dopo gli appuntamenti al Centro Culturale di Milano e a Firenze, nell’abbazia di San Miniato al Monte.

Nell’incontro, introdotto da Monsignor Pierangelo Sequeri, direttore della Cattedra “Gaudium et spes” del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II, l’autore ha dialogato con il Cardinal Michael Czerny, Prefetto del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, Don Armando Matteo, Segretario del Dicastero per la Dottrina della Fede, il professor Luca Bagetto, filosofo e docente dell’Università di Pavia alla presenza del dottor Aurelio Mottola, direttore della casa editrice “Vita e Pensiero”.  Le conclusioni dei lavori sono state affidate al Preside del Pontificio Istituto Philippe Bordeyne.  Ha moderato l’evento la giornalista Monica Mondo.


Attraverso la metafora che Carl Gustav Jung applica alla vita umana, Tomáš Halík ripercorre nel testo la storia e la condizione attuale del cristianesimo: il mattino è l’epoca premoderna, con la costruzione delle strutture dottrinali e istituzionali; la crisi del mezzogiorno è rappresentata dalla modernità che, con la secolarizzazione e l’ateismo scientifico e ideologico, ha scosso le fondamenta tradizionali della Chiesa. Ora, l’era moderna ha iniziato il suo declino ed è questo, per i cristiani, il momento di cogliere i segni dei tempi e riconoscere il Καιρός pomeridiano, il tempo opportuno e favorevole, che viene loro incontro.

Un libro sulla fede come via di ricerca di Dio in un mondo che cambia: “Ritengo la crisi attuale un crocevia – scrive Halík nel suo libro – nel quale si apre la possibilità di giungere a un’epoca nuova, “pomeridiana nella storia del cristianesimo. Un cristianesimo scosso può – proprio grazie alla sua esperienza del dolore – sviluppare, come un medico ferito, il potenziale terapeutico della fede (…) Nel corso della storia Dio si mostra nella fede, nell’amore e nella speranza degli uomini, anche di quegli uomini che si trovano ai margini delle Chiese e al di fuori dei loro confini visibili. La ricerca di Dio in tutte le cose e in tutte le situazioni della storia libera la nostra vita dall’autoreferenzialità monologica e la trasforma in apertura dialogica. In questo vedo un segno dei tempi e una luce di speranza anche in un’epoca difficile. Questo libro vuole essere al servizio di tale speranza”.

 

 


Tomáš Halík, nato a Praga nel 1948, dopo gli studi in filosofia, sociologia e psicologia, viene espulso dall’università e perseguitato come nemico del regime comunista cecoslovacco. Ordinato clandestinamente prete, è stato uno dei collaboratori e consiglieri più stretti del presidente Vaclav Havel. Oggi insegna filosofia e sociologia della religione all’Università Carlo di Praga. Per i suoi libri, tradotti in varie lingue, e per il suo impegno a favore del dialogo interreligioso, dei diritti umani, della libertà spirituale, ha ricevuto in patria e all’estero numerosi premi, tra cui nel 2014 il prestigioso Templeton Prize e nel 2020 il Comenius Prize. Vita e Pensiero ha pubblicato i suoi volumi Voglio che tu sia (2017), Pazienza con Dio (2020), Tocca le ferite (2021) e l’ebook Il segno delle chiese vuote (2020).

Un articolo di

Federica Mancinelli

Federica Mancinelli

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