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Il cuore grande del nostro Ateneo si apre sempre più al mondo

17 gennaio 2025

Il cuore grande del nostro Ateneo si apre sempre più al mondo

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Eccellenza Reverendissima, come da tradizione, ci ritroviamo nella Basilica di Sant’Ambrogio per aprire con la Celebrazione Eucaristica la Giornata dedicata all’Inaugurazione dell’Anno accademico 2024-2025. Le porgo i più cordiali saluti e i più vivi ringraziamenti per la sua vicinanza a nome di tutta la comunità dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, qui riunita con il Magnifico Rettore Prof.ssa Elena Beccalli, il Senato Accademico, il Direttore Generale e le rappresentanze dei professori, degli studenti, degli assistenti pastorali, del personale tecnico amministrativo. Siamo anche grati alle autorità civili e militari che assieme a tanti amici dell’Ateneo condividono questo momento di preghiera a cui farà seguito l’Atto Accademico. Siamo grati anche a Mons. Faccendini che ci accoglie in questa Basilica a cui l’Ateneo è intimamente legato.

All’inizio di questa celebrazione non possiamo non ricordare ancora il Prof. Fausto Colombo, figura di spicco del nostro Ateneo e da tutti particolarmente apprezzato per la competenza scientifica, la sensibilità umana e la profondità spirituale. Proprio ieri, in questa Basilica, gli abbiamo dato l’estremo saluto accompagnandolo nella preghiera all’incontro con il Padre celeste. In questa occasione vogliamo ricordare tutte le persone care della nostra comunità accademica che ci hanno lasciato in questo ultimo periodo, tra cui anche il Rettore Prof. Franco Anelli. Lo ricordiamo con gratitudine per il tanto lavoro fatto a servizio dell’Ateneo mentre continuiamo ad affidare la sua anima all’abbraccio misericordioso del Signore.

Da alcuni mesi ha iniziato il suo mandato rettorale la Prof.ssa Beccalli a cui tutto l’Ateneo guarda con grande stima e fiducia, nella certezza che saprà guidare questa prestigiosa istituzione accademica verso traguardi sempre più importanti grazie alla collaborazione di tutte le componenti di questa comunità che sentiamo come una vera famiglia, espressione qualificata della missione educativa della Chiesa e strumento prezioso per la formazione di personalità che sappiano contribuire con le loro competenze e la loro statura morale ad affrontare le complesse questioni del nostro tempo.

Ci incoraggia in questo importante servizio lo slancio sinodale che sta animando la vita della Chiesa Universale e anche il cammino delle Chiese che sono in Italia, a cui anche il nostro Ateneo sta contribuendo in modo significativo. Nel documento finale della II sessione della XVI Assemblea Ordinaria del Sinodo si ribadisce che «la scuola e l’università di ispirazione cattolica assolvono un ruolo importante nel dialogo tra fede e cultura e nell’educazione morale ai valori, offrendo una formazione orientata a Cristo, icona della vita in pienezza» (n. 146).

È questa “vita in pienezza” che ogni giorno cerchiamo di alimentare e desideriamo offrire, soprattutto alle nuove generazioni, a cui ci rivolgiamo con fiducia e speranza come ci suggerisce lo stesso evento giubilare che sta contrassegnando positivamente oltre al clima ecclesiale anche il contesto culturale e sociale. Come ricordato da Papa Francesco nella Bolla di indizione «i giovani vedono spesso crollare i loro sogni. Non possiamo deluderli: sul loro entusiasmo si fonda l’avvenire». Per questo «il Giubileo sia nella Chiesa occasione di slancio nei loro confronti: con una rinnovata passione prendiamoci cura dei ragazzi, degli studenti, dei fidanzati, delle giovani generazioni! Vicinanza ai giovani, gioia e speranza della Chiesa e del mondo!» (Spes non confundit, n. 12).

Sentiamo per i nostri studenti la stessa passione e vogliamo avere la stessa dedizione che hanno avuto i nostri fondatori, animati e ispirati dal Sacro Cuore a cui hanno consacrato l’Ateneo.  A comprendere quanto sia attuale e quale valore abbia un tale riferimento ci aiuta ora l’ultima lettera enciclica di Papa Francesco Dilexit nos dedicata proprio al Cuore di Cristo. Dal Suo costato aperto ci viene anche la misura alta del nostro impegno per contribuire al rinnovamento sociale e costruire quella “Civiltà dell’amore” che - scrive il Papa - «esige una spiritualità, un’anima, un senso che le conferiscano forza, slancio e creatività instancabile. Ha bisogno della vita, del fuoco e della luce che vengono dal Cuore di Cristo» (n. 184).

Guidato da questa visione, il cuore grande del nostro Ateneo si apre sempre più al mondo e in questo anno guarda in modo particolare all’Africa, Continente martoriato e ancora segnato da gravi squilibri e difficoltà, ma anche cuore pulsante del pianeta che coltiva le energie più giovani e le speranze più grandi. Con questo sguardo concreto e solidale vogliamo contrastare la sfiducia e la stanchezza che spesso solcano i nostri volti e amareggiano la nostra vita. A lei, eccellenza, chiediamo per tutti noi una speciale benedizione come ha fatto nel discorso per la ricorrenza di Sant’Ambrogio quando ha detto: «Benedico voi tutti che vi dedicate a educare e seminate ragioni per desiderare di diventare adulti e formate coscienze rette, disponibili alla responsabilità e al servizio». Grazie, vescovo Mario, per l’attenzione e la cura che dedica al nostro Ateneo.

Il saluto di

Mons. Claudio Giuliodori

Mons. Claudio Giuliodori

Assistente Ecclesiastico Generale di Ateneo

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