«La concezione dell’economia di mercato che ha prevalso negli ultimi quarant’anni, il neoliberismo, non ha dato risultati positivi» nel perseguimento di una «società buona», rivelandosi «poco sostenibile dal punto di vista economico, sociale, politico e ambientale». Anziché determinare uno sviluppo economico equilibrato, con la crescita di reddito e ricchezza per tutti, ha soltanto contribuito a favorire «enormi disuguaglianze sociali». È uno dei passaggi centrali della Lectio Cathedrae Magistralis “An economy for a just, free, and prosperous society”, pronunciata mercoledì 24 maggio dal Premio Nobel per l’Economia 2001 Joseph Eugene Stiglitz in occasione dei due giorni di celebrazioni per gli ottant’anni del professore della Columbia University di New York promossi a Milano dall’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Un tema, quello della disuguaglianza, sui cui si sofferma anche il rettore dell’Università Cattolica Franco Anelli, introducendo la lezione dell’economista insieme alla preside della Facoltà di Economia Antonella Occhino e al direttore del Dipartimento di Economia e Finanza Luca Colombo. «Non possiamo non collegare la riflessione del professor Stiglitz a quella di Papa Francesco», dichiara il rettore Anelli. «Sia il Papa che Joseph Stiglitz, muovendo da presupposti differenti, convergono nel mettere in dubbio questa connessione: la disuguaglianza non è un destino ineluttabile delle nostre società ma è la conseguenza di determinate scelte pubbliche». Pertanto, aggiunge il rettore Anelli, «diventa urgente l’elaborazione di una razionalità economica che prenda in esame tutte le dimensioni dell’umano».