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Il Premio di Laurea “Demaldè” a Lorenzo Rocchetta

20 luglio 2021

Il Premio di Laurea “Demaldè” a Lorenzo Rocchetta

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Il Premio di Laurea intitolato a Romano Demaldè, docente della facoltà di agraria dell’Università Cattolica del Sacro Cuore scomparso nel 2018, è stato consegnato quest’anno a Lorenzo Rocchetta, 24 anni, che ha conseguito la laurea triennale con 110 e lode in Scienze e tecnologie agrarie. Rocchetta ha discusso la tesi dal titolo “Processo di lavorazione del mais dolce in uno stabilimento piacentino”, relatore Ferdinando Calegari. Si tratta della seconda edizione del premio; lo scorso anno fu assegnato ad Andrea Mazzocchi.

La breve ma sentita cerimonia ha avuto luogo nella sala consiglio dell’ateneo piacentino, dove è stato consegnato il premio consistente in un assegno di 750 euro alla presenza del preside della facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali Marco Trevisan e di Andrea Demaldè, figlio di Romano.

Singolare la coincidenza delle date. Il 16 luglio, giorno in cui è stato premiato Rocchetta, è lo stesso in cui nel 1980 il professor Romano Demaldè si laureò all’università Cattolica di Piacenza e lo stesso in cui, tre anni fa, si arrese alla malattia.

Attraverso questa iniziativa, però, la volontà dei familiari è quella di conservare la memoria di un uomo che spese grande parte della sua esistenza per l’insegnamento. «Per noi - ha spiegato il figlio Andrea - potere consegnare questo premio è una soddisfazione. Mio padre ha speso la vita per gli studenti e ci pareva giusto dare continuità a questa sua esperienza, facendo in modo che in futuro il suo nome circoli ancora all’interno dalla facoltà».

Romano Demaldè - «che è stato un punto di riferimento all’interno dell’ateneo e del mondo dei trattori, di cui principalmente si occupava» ha spiegato Trevisan - consegue la laurea in Scienze Agrarie nel 1980; quindi, dopo sei mesi di frequentazione dell'Istituto di Coltivazioni Arboree della Cattolica di Piacenza per affinare le conoscenze tecnico-scientifiche nell'ambito della ricerca, comincia a dedicarsi stabilmente all’insegnamento. In particolare, significative sono state le sue esperienze all’Itas Bonsignori di Remedello e successivamente all’istituto Solari di Fidenza. Contemporaneamente ha insegnato Meccanica Agraria nella “sua” Università Cattolica.

Intensa è stata anche l’attività di ricerca e tante le ore spese nei campi a testare i trattori, attività molto utile per l’altro aspetto saliente della sua carriera. Demaldè ha infatti contribuito a pubblicazioni che sono diventate il riferimento nazionale nel campo delle macchine agricole, come L’Informatore Agrario e soprattutto Mad, rivista specifica sui mezzi usati in agricoltura, che riscosse grande successo.

Romano Demaldè d’altronde era di estrazione agricola e andava fiero delle sue origini. In lui si miscelavano il puntiglio dell’accademico, specialmente nella redazione dei testi, e la passione per la pratica, che originava dalla consapevolezza che solo sporcandosi le mani si poteva venire a capo dei problemi.

Diversi, inoltre, i libri di testo che portano il suo nome. Quelli su cui ha studiato anche Lorenzo Rocchetta, che ha ricevuto il premio. «È una grande soddisfazione e un onore - dice quest’ultimo - ho conosciuto Romano Demaldè nella veste di professore e ne ho apprezzato le qualità e la grande passione che sapeva trasmettere agli studenti. Quando morì fu un colpo duro per tutti noi allievi».

Dopo la laurea, e con un esempio davanti da seguire, Rocchetta  pensa al futuro. «Mi piacerebbe lavorare in qualche azienda del territorio - dice - abbastanza grande, ma che mantenga i contatti con la realtà locale. Chissà, magari nella trasformazione industriale».

Un articolo di

Filippo Lezoli

Comunicazione

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