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Il Service Learning raddoppia e arriva anche a Bergamo

12 aprile 2021

Il Service Learning raddoppia e arriva anche a Bergamo

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Dopo il successo riscosso dalle attività didattiche e laboratoriali nei reparti degli Spedali Civili di Brescia, il progetto di volontariato attivo realizzato dagli studenti della facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali coi ragazzi delle scuole medie e superiori ricoverati, arriva anche all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

Testato per la prima volta nell'anno accademico 2017/2018 il progetto è stato infatti ideato con un duplice obiettivo: dare la possibilità agli studenti universitari di mettere in pratica sul campo le competenze acquisite sui banchi universitari ma anche promuovere la responsabilità civica, fornendo un contributo di pubblica utilità alla comunità locali.

Tra le iniziative proposte per l'A.A. 2020/2021 - svolte in modo telematico e non “dal vivo” in reparto a causa dell'attuale emergenza sanitaria - c’è “Matematica e Fisica in gioco”, coordinato dalle professoresse Giulia Giantesio e Stefania Pagliara con cui sono stati creati percorsi di matematica, laboratoriali e ludici per i ragazzi delle scuole medie e superiori, dove i concetti matematici complessi e astratti sono tradotti in modo semplice.

Così la geometria nel piano cartesiano è stata spiegata attraverso il gioco della battaglia navale, mentre la seconda legge della dinamica e i concetti di probabilità e crittografia, hanno trovato esplicazione in alcuni siti interattivi e piccoli esperimenti.

Per i giovani pazienti è stato un modo per osservare la matematica e la fisica da una prospettiva inedita, ma anche un modo per avere contatti al di fuori dell’ambiente ospedaliero in un momento difficile come quello attuale.

Per gli studenti coinvolti – Claudia Cornale, Davide Plebani, Jessica Quadri e Leonardo Sabaini – si è rivelata invece un’importante occasione di crescita dal punto di vista umano e professionale «abbiamo imparato a semplificare e a rendere più interessanti argomenti a noi molto familiari, senza però banalizzarli» fanno sapere.

Un articolo di

Bianca Martinelli

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