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Italiani e lavoro: soddisfatti nel presente e incerti sul futuro

23 novembre 2023

Italiani e lavoro: soddisfatti nel presente e incerti sul futuro

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L’82,3% degli italiani è soddisfatto del proprio lavoro allo stato attuale, ma a preoccupare sono le prospettive di crescita futura. Dal punto di vista salariale, il 72% è convinto di dare all’azienda più di quanto riceva e non si vedono prospettive di crescita nel 55% dei casi. L’84% delle imprese considera il lavoro agile una priorità, ma il 40% di esse pensa sia poco compatibile con le esigenze dell’azienda. La chiave è formare il management.

È la fotografia scattata dall’indagine realizzata dall’Associazione Italiana per la Formazione Manageriale (ASFOR) e dall’Istituto per i Valori d’Impresa (ISVI), presentata martedì 22 novembre in occasione del XIII Leadership Learning Lab ASFOR dal titolo “A cosa serve il lavoro oggi - Persone e imprese tra aspettative e nuovi valori”. All’evento, patrocinato dalle Alte Scuole dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, hanno preso parte, tra gli altri, anche i professori dell’Ateneo Mario Molteni, delegato del Rettore ai rapporti con le imprese, docente di Corporate strategy e Ceo E4Impact Foundation, e Caterina Gozzoli, docente di Psicologia del lavoro e delle organizzazioni.

 

 

Secondo Massimiliano Valerii, direttore generale CENSIS e coordinatore scientifico dell’Osservatorio Managerial Learning ASFOR-ISVI 2023, in tema di mobilità nel mercato del lavoro emergono forti spaccature generazionali. I principali protagonisti sono infatti i giovani tra i 18 e i 34 anni, il 41,9% di loro ha cambiato occupazione negli ultimi tre anni. Fenomeno diffuso anche tra i 35 e i quarantanovenni (23,4%), mentre la percentuale scende al 12,2% tra gli over 50. Sul fronte occupazione si registra un record di occupati dal 1977, nonostante ciò l’Italia rimane il paese europeo con il tasso di occupazione più basso, soprattutto tra giovani e donne. Quello relativo all’attività femminile si attesta al 50%, sotto Romania e Grecia.

 

 

Divergenze generazionali evidenziate anche da Marco Vergeat, presidente ASFOR. «Dalla ricerca emerge una forte discontinuità rispetto al passato, il lavoro sembra rivestire una minore centralità nella gerarchia dei valori e una minore forza identitaria. La relazione tra persone e impiego è influenzata da diversi fattori: dalla pandemia, che ha segnato un punto di svolta rispetto all’equilibrio vita lavoro, dalla pervasività e dalla fascinazione della tecnologia, dalle incertezze dovute alla crisi economica e geopolitica e dalle distanze generazionali che spingono i senior ad avere una visione stereotipata nei confronti dei giovani».

Quando si parla di tecnologia non si può non citare l’impatto dell’intelligenza artificiale, aspetto su cui si concentra una parte della ricerca. Il 26,2% dei lavoratori intervistati considera l’intelligenza artificiale una minaccia, mentre il 53,9% crede che sia una opportunità. Solo tra gli occupati in possesso di un basso titolo di studio si registrano scostamenti rilevanti: il 39,8% dei meno scolarizzati (con al massimo la licenza media) reputa l’intelligenza artificiale una minaccia per il lavoro. Di contro, solo il 20,4% dei laureati giudica l’IA un problema.

«Questo evento trae origine da una ricerca laica che ha come scopo quello di cercare di comprendere, senza pregiudizi, qual è il valore che oggi si dà al lavoro», dichiara Ali Reza Arabnia, presidente di ISVI – Istituto per i Valori di Impresa. «È un argomento attuale, di estrema importanza e sta causando un cambio di paradigma nelle dinamiche occupazionali, con potenziali conseguenze economiche e sociali in Italia e non solo. Ecco perché è cruciale cercare di capire e di approfondire il fenomeno in tutte le sue sfaccettature».

Durante i lavori sono stati letti i saluti del ministro del Lavoro e delle politiche sociali Marina Elvira Calderone: «Una delle priorità del mio mandato come Ministro quella di garantire una maggiore presenza delle donne e dei giovani nel lavoro, anche attraverso misure concrete che riguardano il lavoro agile, come anche il supporto alla genitorialità e il potenziamento e la modulazione dei percorsi di formazione. Grazie per il vostro lavoro».

In conclusione, è stato assegnato l'ASFOR-ISVI Award Excellence Innovation 2023 a Barbara Cimmino, co-fondatrice e Head of CSR & Innovation di Yamamay.

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Redazione

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