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L’altro Giovanni XXIII, l’antipapa che salvò la chiesa

18 dicembre 2021

L’altro Giovanni XXIII, l’antipapa che salvò la chiesa

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Perché Giovan Battista Roncalli, il papa del Concilio, all’atto della sua elezione al soglio pontificio avvenuta nel 1958, prese il nome di Giovanni XXIII, un antipapa del periodo medievale? Per rispondere a questo quesito occorre conoscere la storia di Baldassarre Cossa, tratteggiata nel volume di Mario Prignano “Giovanni XXIII, l’antipapa che salvò la Chiesa” (Morcelliana, Brescia 2019).

Il volume è stato presentato in Cattolica dai medievisti Maria Pia Alberzoni, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Alberto Cadili, dell’Università di Pavia, Roberto Lambertini dell’Università di Macerata, insieme all’autore, il giornalista e scrittore Mario Prignano.

In apertura dell’incontro la professoressa Alberzoni ha evidenziato l’attualità del volume in relazione alla rinuncia di Benedetto XVI del 2013. Infatti, anche papa Cossa si era ritirato per il bene della Chiesa durante uno scisma in corso. E in quanto deposto è passato alla storia come antipapa, che ha dato comunque un contributo evidente alla vita della Chiesa, la quale ha proseguito tra i suoi alti e bassi a dimostrazione che è guidata dall’alto.

L’intricata vicenda dei Concili di quegli anni travagliati è stata affidata alla relazione di Alberto Cadili, che ne ha evidenziato anche la relativa ecclesiologia.

A Roberto Lambertini, specialista del pensiero politico del basso medioevo, il compito di entrare nel merito del volume, elogiandone lo scorrere avvincente quasi come un romanzo che suscita la curiosità del lettore e dissemina elementi che attirano il lettore con l’entusiasmo che può dare un film di azione. A tal proposito ha fatto notare che – se fosse un film – il possibile titolo sarebbe stato: ‘Il pirata che volle farsi papa’. In ogni caso non si tratta di un romanzo storico ma di un vero e proprio libro di storia che descrive lo scontro tra ecclesiologie, ma anche lo scontro di poteri come accadeva nelle corti papali in periodi di scisma.

Sulle vicende e sulla figura dell’antipapa Cossa si è soffermato l’autore facendone cogliere la storia affascinante, la strada che lo ha portato al papato e il forte consenso di cui godeva. Nato a Ischia nel 1370 circa, dopo vari incarichi a Roma in cui si era adoperato per accrescere la sua ricchezza e il suo potere anche in modo spregiudicato, fu eletto papa nel conclave del 1410 svoltosi a Bologna a seguito del decesso di Alessandro V (eletto da meno di un anno a Pisa, nel giugno del 1409), con il nome di Giovanni XXIII, vincendo nella contesa tra due papi residenti ad Avignone (Benedetto XIII) e a Roma (Gregorio XII). Dopo un primo tentativo effettuato con la forza contro Gregorio XII e andato male, per accentrare il suo potere contro la divisione della Chiesa, su pressione dell’imperatore Sigismondo di Lussemburgo, convocò il Concilio di Costanza per trovare una soluzione più diplomatica allo scisma d’Occidente. Una volta a Costanza, promise per tre volte che avrebbe lasciato il pontificato per agevolare la soluzione dello scisma, ma quando si rese conto che dopo la rinuncia rischiava di essere imprigionato (come era successo a Celestino V circa un secolo prima), si diede alla fuga. Ma venne catturato, processato dal Concilio stesso e deposto. Venne poi dichiarato antipapa (anche se per circa cinque secoli ufficialmente continuò a figurare come un papa legittimo). Seguì un periodo di carcerazione, poi fu liberato con il contributo dei Medici e si sottomise al pontefice legittimo Martino V, prima della morte avvenuta a Firenze nel 1419.

Quasi a giustificare la deposizione a opera del Concilio di Costanza, fu descritto (con qualche esagerazione) come un uomo corrotto, sanguinario, capace di ogni nefandezza. Ma non si può sottacere il merito di aver convocato tale Concilio, che restituì l’unità alla Chiesa. In tal senso il volume di Prignano consente una maggiore obiettività sulla figura dell’”altro Giovanni XXIII”.

Un articolo di

Agostino Picicco

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