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L'analisi del sangue con la spettroscopia

18 febbraio 2022

L'analisi del sangue con la spettroscopia

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Fa lo spectroscopic engineer in una start up svizzera Andrea Sterzi, laureato in Fisica presso il campus bresciano della Cattolica, un PhD al Sincrotone di Trieste e un post-doc all’Empa (Eidgenössische Materialprüfungs- und Forschungsanstalt), il centro di ricerca federale svizzero per la scienza dei materiali e della tecnologia.

La start up si chiama Spiden e Andrea lavora nel gruppo di ricerca e sviluppo (R&D) con il compito di creare in laboratorio strumenti in grado di misurare tramite tecniche di spettroscopia indicatori nel sangue. 

«In un certo senso, come oggi esistono dispositivi che sono in grado di leggere il valore di zuccheri nel sangue o di ossigeno, (o certi smart watch) il nostro obbiettivo è quello di creare una tecnologia in grado di fornire direttamente diversi valori che ad oggi sono accessibili solo tramite comuni analisi del sangue da laboratorio. Ottenere un dispositivo in grado di monitorare importanti valori nel sangue, come zuccheri, urea o la presenza di antibiotici avrebbe un enorme impatto in diversi ambiti medici».

Una passione per l’ottica nata nei laboratori di Fisica della Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali dove si è laureato nell’anno accademico 2012-13 guidato dal ricercatore Francesco Banfi

«L’argomento di tesi è stato lo sviluppo di uno strumento che combina laser e microscopia, atto a caratterizzare e misurare le proprietà termiche di nanoparticelle metalliche. Queste particelle, con dimensioni alla mesoscala, stanno sempre più penetrando diversi campi della ricerca e con applicazioni in ambiti medici. Ad esempio per permettere terapie mirate di diagnosi e trattamento di tessuti tumorali. Uno studio che ho portato avanti anche dopo la laurea nei laboratori della facoltà. Questo bagaglio di esperienze sul campo, oltre ad avermi arricchito sul piano tecnico, mi ha anche formato dal punto vista umano. Un modus operandi e un know-how che mi sono portato poi in tutti i successivi luoghi e impieghi in cui mi sono trovato».

La strada della ricerca scientifica è ormai delineata e porta al Sincrotone Elettra di Trieste, nel gruppo di ricerca del prof. Fulvio Parmigiani, sempre in stretto dialogo con i ricercatori della Cattolica di Brescia che lui stesso ha coordinato quando ha fatto nascere il corso di Fisica all’interno della Facoltà di Scienze matematiche.

«Qui ho studiato nell’ambito della materia condensata materiali chiamati Isolanti topologici attraverso tecniche di spettroscopia (appunto basate sulla luce). Attraverso sorgenti laser e di sincrotrone, è stato possibile investigare le proprietà elettroniche di questi materiali tanto esotici quanto complessi. Capire queste proprietà è ciò che potrà permettere di impiegare questi speciali materiali nell’ambito dell’elettronica e spin-tronica per costruire ad esempio nuovi transistor e dispositivi del futuro».

Dopo aver conseguito il dottorato di ricerca, nel 2017, Andrea si aggiudica un post-doc  offerto dal centro di ricerca Empa, il centro di ricerca federale svizzero per la scienza dei materiali e tecnologia. 

«Il centro si trova vicino a Zurigo e fa parte dell’ETH (centro federale di ricerca svizzero di Zurigo) rinomato in tutto il mondo. All’ Empa per tre anni ho potuto lavorare su un progetto per lo sviluppo di strumenti di misurazione di qualità delle acque sempre basati su tecniche di spettroscopia Raman».

Andrea è contento di vivere in Svizzera, ma soprattutto è molto soddisfatto del suo percorso di studio. 

«Ogni tassello, iniziando dalla mia formazione alla Cattolica, mi ha permesso di raggiungere quello che volevo, come quello di trovare un lavoro in cui potessi unire la mia passione per la fisica e la tecnologia, nell’ambito della ricerca aziendale. Il corso di laurea in Fisica apre molte porte dopo la laurea, sia nell’ambito della ricerca, sia aziendale. Il valore aggiunto di studiare a Brescia è il bellissimo rapporto che si costruisce con i docenti e che ti accompagnano nella scoperta dei tuoi obiettivi. Quando posso torno volentieri a salutarli e a trovare la mia famiglia che vive vicino al lago di Garda». 

Un articolo di

Antonella Olivari

Antonella Olivari

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