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L’antiriciclaggio nelle assicurazioni, l’idea di business degli studenti

03 febbraio 2025

L’antiriciclaggio nelle assicurazioni, l’idea di business degli studenti

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Un sistema informatico avanzato basato sull’integrazione di Intelligenza artificiale e Blockchain che è in grado di monitorare situazioni di rischio e prevenire potenziali comportamenti fraudolenti in ambito assicurativo. Il tutto garantendo ai clienti privacy, sicurezza e conformità normativa. Una tecnologia che, se applicata a 360 gradi, potrebbe davvero segnare una svolta nel controllo dell’antiriciclaggio. Sta forse qui la grande portata innovativa dell’idea di business vincitrice lo scorso 22 gennaio della “Business Analyst Cup”, l’iniziativa coordinata per il settimo anno consecutivo dai docenti Antonio Sorrentino ed Enzo Rocca nell’ambito del corso di “Sistemi informativi a supporto delle decisioni aziendali” attivo nella laurea magistrale in Management per l’impresa della Facoltà di Economia e organizzata con il Servizio Stage&Placement dell’Ateneo.

A realizzare il progetto per Credit Agricole Vita - Credit Agricole Assicurazioni è stato il gruppo Bebasc, un team tutto al femminile, composto dalle studentesse Anna Baccaro, Chiara Bellintani e Silvia Schena che, nella loro attività di stesura della strategia aziendale, si è avvalso del supporto di Pwc. Dodici in tutto i partner della Business Analyst Cup: nello specifico le sei aziende A2A, Sky, ItaloTreno, Esselunga, Kering, Credit Agricole Vita - Credit Agricole Assicurazioni, che hanno fornito il caso reale su cui elaborare uno studio di fattibilità, e le sei società di consulenza Deloitte, Bip, EY, Kpmg, Accenture, Pwc, che hanno affiancato le squadre nella stesura dei project work presentati.

«Le aziende e le società di consulenza hanno partecipato attivamente alla costruzione dei progetti e hanno risposto in modo concreto alle richieste degli studenti e ai loro dubbi, fornendo loro una strada strategica di sviluppo e verificando periodicamente il loro operato», ha detto il professor Sorrentino, raccontando il dietro le quinte dell’edizione di quest’anno promossa con la collaborazione di RANDSTAD, e alla quale hanno partecipato 13 squadre, di cui sei selezionate per la finale. Da parte loro, «gli studenti hanno molto apprezzato la natura pragmatica del project work in quanto hanno potuto toccare con mano, sempre sotto la supervisione di società di consulenza e di aziende, le problematiche che abitualmente si vivono nel mondo del lavoro», ha continuato il docente. Inoltre, «visto il trend sempre più crescente dell’Intelligenza Artificiale nel mondo dei sistemi a supporto delle decisioni aziendali, quest’anno abbiamo voluto integrare nei brief proposti dalle aziende alcuni temi riguardanti la Generative AI».

Tra questi, anche l’utilizzo che nella quotidianità viene fatto dei data analytics a scopo preventivo. Lo ha spiegato bene nella sua lezione, dedicata proprio a tali aspetti, Giovanni Schettino, vice questore Polizia di Stato. «Da quando i dattiloscopisti comparavano “a mano” le impronte rilevate sulla scena del crimine o da quando i tabulati telefonici venivano fisicamente analizzati dagli investigatori, sono intervenuti profondi cambiamenti». Infatti, «il progresso tecnologico applicato all’analisi e alle attività di Polizia in genere ha permesso di accelerare, fino quasi talvolta ad azzerare, alcuni tempi di risposta». Secondo il vice questore Schettino «l’attività di analisi effettuata con il supporto di strumenti tecnologici, sia essa per fini valutativi della performance, che per esigenze di prevenzione, ha assunto, anche per la Polizia di Stato un ruolo fondamentale per ottenere un impiego sempre più razionale e proficuo delle risorse. Valutando i risultati operativi con sempre maggior precisione e celerità, sono risultate via via più adeguate le risposte fornite, sia in termini di tempo che di risultato, consentendo, ad esempio, di individuare, con maggior precisione, aree di intervento ed esigenze operative, per fornire risposte sempre meglio strutturate e aderenti alle necessità». Alla Polizia di Stato, ha aggiunto il vice questore Schettino, non è mancata l’esperienza dell’utilizzo di strumenti cosiddetti predittivi. Tuttavia, «nella realtà, come nella finzione cinematografica, per quanto le risposte predittive, in virtù del progresso tecnologico, possano ritenersi sempre più precise e affidabili, l’integrazione e il correttivo dell’intelletto umano è, e credo sarà, da ritenersi un elemento imprescindibile».

Una posizione, quest’ultima, condivisa pienamente dal professor Sorrentino. «Le nuove tecnologie, tra cui l’Intelligenza Artificiale, gli advanced analytics, i big data, l’IoT, il cloud sono fondamentali nella progettazione e nell’uso dei sistemi informativi aziendali, in particolare quando si tratta dei Decision Support System che aiutano, quotidianamente, manager e imprenditori a prendere decisioni razionali con l’obiettivo di rendere più efficienti i processi aziendali e raggiungere gli obiettivi fissati. L’automazione, l’uso delle macchine è importante ma le decisioni, alla fine di ogni analisi, sono prese dalle persone. Gli studenti della nostra Facoltà, manager e imprenditori di domani hanno la necessità di conoscere tutti gli strumenti messi a disposizione dalla scienza. Il nostro ruolo è aiutarli affinché possano scegliere quelli migliori al fine di ridurre il tempo necessario per prendere le decisioni giuste al momento giusto».

Insieme con la Business Analyst Cup, hanno contribuito ad arricchire i contenuti offerti dal corso gli speech su tali tematiche tenute dai manager di importanti aziende, come Allianz Trade, Autostrade, Banca Popolare di Sondrio, Credem, N26, Reply, Zucchetti.

 

Un articolo di

Katia Biondi

Katia Biondi

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