In un mondo attraversato da tensioni crescenti e da una profonda crisi delle istituzioni internazionali, la diplomazia torna a essere una competenza chiave per garantire dialogo, cooperazione e soluzioni condivise. È in questa prospettiva che il 29 novembre l’Università Cattolica ha ospitato l’evento conclusivo del laboratorio in Diplomatic Practices: una coinvolgente simulazione di negoziato multilaterale che ha visto protagonisti gli studenti e le studentesse del percorso d’eccellenza del corso di laurea in Scienze Linguistiche per le Relazioni Internazionali. L'iniziativa è stata resa possibile grazie al contributo del Dipartimento di Scienze politiche e dalla Facoltà di Scienze Linguistiche e letterature straniere.
Guidati dal dottor Simone Guerrini, attualmente operativo presso la Rappresentanza Permanente della Svizzera all’OSCE, i partecipanti hanno preso parte a tre incontri altamente formativi, della durata di quattro ore ciascuno. Il laboratorio ha offerto un’immersione diretta nel lavoro quotidiano di una delegazione internazionale: redigere report e analisi, coordinare agenda e corrispondenza, curare la comunicazione con i media. Un percorso pratico e dinamico che ha permesso agli studenti di acquisire competenze immediatamente spendibili in un settore oggi più che mai strategico.
La simulazione finale ha rappresentato il momento culminante del percorso: i partecipanti, nel ruolo di assistenti di ambasciatori e funzionari, si sono confrontati con le complessità di un negoziato multilaterale ispirato a uno scenario reale ad alta tensione: una crisi tra due Stati fittizi, dovuta a uno scontro tra forze militari e presunti membri di un cartello della droga. Ad arricchire ulteriormente l’esperienza sono intervenuti professionisti di rilievo internazionale, tra cui Cecilia Lagomarsino, Media Freedom Project Officer presso l’OSCE; Laura Lungarotti, Director of the Resource Mobilization Division presso l’IOM; e Stephane Rey, Ambasciatore di Svizzera in Zimbabwe.
Gli ospiti non hanno nascosto il loro divertimento nel creare scenari complessi e mettere sotto pressione gli studenti e le studentesse, che – pur tra difficoltà crescenti – hanno saputo reagire con maturità e competenza, distinguendosi per impegno e qualità del lavoro svolto.