“La mano e la materia” è il titolo della mostra inaugurata il 25 novembre nell’atrio d’onore del campus piacentino dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Fotografie, qualche olio su tela, tecniche miste, ceramica, anche un lampadario realizzato con foglie di banano e nocciolo: l’esposizione dà lustro alla creatività della comunità universitaria. Gli artisti in mostra sono infatti docenti, personale amministrativo, tecnico, studenti dell’ateneo. Visitabile fino al 18 dicembre, l’esposizione è sia un modo per fare comunità - non si sottovaluti il fatto che l’atrio è luogo di passaggio attraversato quotidianamente da decine di studenti e lavoratori del campus - sia una modalità per far gemmare i talenti di chi quotidianamente, con diverse mansioni, frequenta la sede piacentina. È a questo concetto che nel suo intervento si rifà don Roberto Maier. «L’opera d’arte - dice il docente - come affermava il sociologo Pierre Bourdieu, è figlia di una cultura. Si ha un’idea del talento che mette in mostra il suo genio, mentre la maggioranza può solo giocare il ruolo di fruitore. Questa idea è da superare. I più, pur non sprovvisti di talento, non hanno avuto l’opportunità di mostrarlo».
Angelo Manfredini, direttore di sede, fa notare la coincidenza dell’inaugurazione con la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. «Questa esposizione non è inerente a quel tema - dice - ma siamo consapevoli che credere nella cultura e nella bellezza sia uno dei principali antidoti alla violenza».
Curatore della mostra è Carlo Francou. «Il talento qui fiorisce attraverso linguaggi diversi fra loro e, lasciatemelo dire, con risultati non inferiori in termini di qualità ad altre mostre ospitate in questo spazio. Ad esempio sono rimasto colpito da un paio di raffigurazioni pittoriche di grande presa. Molto rappresentata è la fotografia. Tutti scattano immagini, ma pochi riescono nell’intento di fissare la bellezza e la poesia presente in un paesaggio o nello sguardo di un animale».