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La sostenibilità è già business

13 dicembre 2021

La sostenibilità è già business

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Il business italiano sta cambiando velocemente e lo fa in un contesto internazionale in continua evoluzione. Per un attimo il professor Marco Grumo, professore di Economia aziendale e management e Direttore del Master in Social Impact Economy & Management, ha voluto scattare una fotografia su dove sta andando l’economia, soprattutto quella ad impatto sociale, invitando manager e imprenditori d’area a tenere una lezione per i suoi studenti.

Che sfide devono attendersi le imprese o soprattutto per i giovani che si accingono ad entrare nel mondo del lavoro e in particolare nel terzo settore?

La domanda è rivolta a Matteo Marzotto, che si è detto onorato di essere stato chiamato in Università Cattolica, lui che è erede della storica dinastia di industriali tessili di Valdagno e presidente della Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica che ha contribuito a creare vent’anni fa.

«Io credo che occorra mettere l’essere umano al centro del ragionamento economico - spiega  Marzotto– e la grande questione della sostenibilità ambientale.
È legittimo quindi avere l’aspirazione al successo, ma questo non può essere basato sulla prevaricazione. Bisogna avere pazienza e umiltà. Occorre avere rigore nel non dimenticare gli errori fatti. A volte bisogna sbagliare per imparare e crescere. Nei prossimi anni dovremo rivedere la dimensione industriale e tecnologica. Il passaggio no carbon dovrà essere culturale perché il cambiamento deve partire dal basso. Bisogna formare generazioni coscienti».

«I grandi della terra dovrebbero condividere la comunicazione. Non c’è un terreno unico. Abbiamo bisogno di raccontare pochi numeri e capire la priorità per formare generazioni coscienti. Credo che la tecnologia ci sia, ad es. la Snam sta mettendo miliardi di euro in investimenti in una sorta di catena distributiva di idrogeno lungo il territorio italiano. Poi, dall’altra parte, la più grande quotazione in borsa è stata Saudi Aranco, la compagnia nazionale saudita di idrocarburi. Dobbiamo abbassare la fiamma dell’ipocrisia e dire alle persone cosa è meglio fare poiché ad es. l’elettrico è meglio per le emissioni ma non per tutto il sistema». 

Matteo Marzotto ha perso una sorella a causa della fibrosi cistica, e subito dopo ha contribuito a costituire la Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica che promuove, seleziona e finanza progetti avanzati di ricerca per migliorare la durata e la qualità di vita dei malati. 

«Il ruolo del terzo settore rilascia – ricorda Marzotto leggendo uno studio della Cattolica -  servizi per 6,7 miliardi di euro. Ormai è parte dell’welfare italiano dove la maggior parte del  budget finisce in pensioni e sanità, ma è l’unico sistema al mondo che copre tutti i malati di fibrosi cistica. Molti di quello che arriva al cittadino, viene fornito da volontari di fondazioni. Gli italiani sono generosi, sia a sud che a nord. I cambiamenti che affronteremo nel futuro saranno capiti e applicati dal terzo settore ancora di più poiché ha una libera iniziativa molto forte e non ha il vincolo del profit. Per questo porterà un contributo all’evoluzione sociale più delle aziende profit. E conclude consigliando agli studenti di leggere l’enciclica Laudato si’, anche a chi non è cattolico poiché va al cuore della questione ambientale».

Ma è possibile una contaminazione fra il mondo business e non business, chiede il prof. Grumo a Francesco Scaccheri,  managing director di Accenture. 

«La sostenibilità è una grande opportunità di business. Non solo come impegno sociale ed è una strategia importante per la twin transformation. La combinazione delle risorse come il cloud, il machine learning, big data sono temi di sostenibilità».

Ma cosa sta succedendo nel mondo della nuova finanza, chiede il professore a Nicola Mutinelli e  Sergio Cordua della M&G investments. 

«C’è tanta attenzione verso la sostenibilità. Anche il mondo della finanza è stato chiamato a rivestire un ruolo di primaria importanza in questo settore.  Abbiamo bisogno di nuove infrastrutture, modernizzare con energie sostenibili e economie circolari. Ad es. in Italia, l’Enel ha presentato un piano industriale per decarbonizzare tutti gli i pianti entro il 2023.
Notiamo che il risparmiatore finale è sempre più attento verso questi aspetti e non solo i giovani. I fondi con criteri ESG (Environmental, Social and Governance) sono più che triplicarti negli ultimi mesi e i clienti mettono i loro risparmi in questo settore della sostenibilità. Il nostro compito per confezionare prodotti finanziari è quello di valutare se i bilanci delle aziende contengono gli impatti ambientali». 

Claudio Tapparo, imprenditore e membro di Assofond e Api Industria Confapi Brescia, ha ribadito che l'attenzione all'ambiente, al sociale e in generale ai valori è fondamentale anche per le piccole e medie imprese che costituiscono il tessuto imprenditoriale del nostro Paese. Una sfida positiva e importante per tutte le imprese di qualità, di qualunque dimensione

Cosa possiamo dire ai giovani?
«Quando si parla di sostenibilità è un settore in evoluzione e approcciato da poco, quindi abbiamo bisogno di expertise in questo settore e soprattutto di giovani attenti alle tematiche della sostenibilità».
 

Un articolo di

Antonella Olivari

Antonella Olivari

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