Lancio del tocco per 50 Double Degree. Fellegara: «Non siate solo una somma di competenze»

I protagonisti della cerimonia, vestiti in toga blu e tocco, sono i cinquanta studenti, di cui venti internazionali e trenta italiani, proclamati dottori in Economia Aziendale, percorso International Management, che in quattro anni ottengono tre titoli:dall’Università Cattolica la laurea di primo livello in Economia Aziendale (percorso International Management) e il master di primo livello in Management Internazionale, e dal partner estero il titolo di studio universitario locale, a seconda della destinazione scelta tra NEOMA (Reims, Francia); ESB (Reutlingen, Germania); LUMS (Lancaster, Gran Bretagna); UDLAP (Puebla, Messico); AVANS (Breda, Olanda); NCSU (Raleigh, North Carolina-USA)  e Elon University (Elon, North Carolina, USA).

Durante la cerimonia sono state consegnate pergamene di ringraziamento alle Fondazioni di Piacenza e Vigevano e Lino Tollini e alla famiglia Anelli, per la borsa di studio intitolata ad Antonia Conti.

«Abbiamo chiuso in una valigia le nostre speranze e i nostri sogni» hanno detto Silvia Mainardi, Tresi Rushiti e Andra Maria Antonietta Santagostino in rappresentanza dei loro compagni  «Essere Double Degree significa sì avere due lauree», ma significa anche avere due famiglie, significa, ogni volta, lasciare casa per tornare a casa. Significa apprezzare la nostra italianità, ma soprattutto significa essere grati per ciò che abbiamo avuto l’opportunità di vivere».
 
Anna Maria Fellegara, preside della Facoltà di Economia e Giurisprudenza ha dichiarato tutta la sua emozione nell’esprimere per l’ultima volta (è, questo, infatti il suo ultimo anno di mandato) «l’augurio sentitissimo di una vita piena di senso e di valore: tutto dipenderà dalle relazioni che riuscirete ad avere, con voi stessi e con gli altri. Vorrei che foste consapevoli che la bellezza di questo percorso sta nella possibilità di condividerlo: con i vostri professori, con i vostri compagni e con le vostre famiglie che vi hanno seguito con apprensione da casa, che hanno fatto il tifo per voi e che continuano a farlo. Contiamo su di voi, certi che abbiate compreso come i limiti e le fragilità umane non possono essere un intoppo nel cammino verso la felicità».

«Non lasciate» ha, infine esortato la preside «che una società impaurita scarichi sulle vostre giovani spalle un peso insostenibile proiettando su di voi le nostre paure. Per fortuna siete molto più coraggiosi di noi : usate questo coraggio per fare cose grandi». "Funzionare o esistere?" si chiedeva il filosofo Miguel Benasayag: «Ecco: per noi l’importante è che voi esistiate e che non siate solo una somma di competenze».