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Management pubblico, a lezione per il futuro delle città

27 maggio 2022

Management pubblico, a lezione per il futuro delle città

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Creare valore pubblico: in un’epoca di transizione e cambiamento come quella attuale è forse la prima tappa per ri-creare una vita associata che passi attraverso nuove comunità di persone e nuovi legami sociali di prossimità, anche grazie ad un’amministrazione pubblica che gestisca in maniera efficace i servizi per tutti i cittadini.

Alcune proposte, originali e concrete, sono state presentate il 26 maggio dagli studenti del Corso di laurea triennale in Economia e gestione dei servizi della Facoltà di Economia dell’Università Cattolica nel campus di Roma, nella tavola rotonda conclusiva del Corso di Management pubblico, aperta dal saluto della professoressa Antonella Occhino, preside della Facoltà: “Il Management pubblico ha delle caratteristiche del tutto peculiari rispetto a quello privato e vanta in Università Cattolica una tradizione di studi e ricerche importanti, aziendali e giuridici, nel segno della miglior realizzazione delle policy necessarie a quel 'buon andamento' che la Costituzione richiama quando parla della 'pubblica amministrazione'. A questa tavola rotonda dove vengono presentati i lavori di gruppo degli studenti del Corso di Management pubblico della Facoltà di Economia intervengono prestigiosi interpreti e pionieri degli studi in questa materia, coltivati in decenni di letteratura scientifica, che dimostrano quanto il tema sia sempre stato avvertito come centrale in Italia per il benessere delle persone”.

“E' stato 'ripensare le città' il motivo centrale dei lavori presentati, – ha continuato la professoressa Occhino -  un modo di leggere i bisogni per il bene comune e nell’interesse di tutti che considera la particolarità della vita cittadina: un punto di vista che guarda ai luoghi dove vivono e abitano le persone, con tutti gli aspetti che interessano la vita quotidiana, e per questo fondamentale per le decisioni e le politiche pubbliche. Il Corso di laurea triennale della Facoltà di Economia nel campus di Roma beneficia dell’insegnamento di Management pubblico in tutti i suoi profili poiché è proprio questa l’Economia della 'gestione dei servizi', come recita la titolazione del Corso. Per i futuri manager che lavoreranno sia nelle imprese sia negli studi professionali e di consulenza, sia nella sanità, si tratta di un crocevia fondamentale”.

“Aiutare la mobilità negli anziani”, “Riqualificazione del Tevere”, “Invecchiamento attivo. Anziani tra sport e inclusione”, “Ripensare l’abitare: le baraccopoli di Messina”, “Piano di sviluppo e di rigenerazione urbana per la città di Montecatini Terme”, “Accoglienza e integrazione dei rifugiati” sono i titoli dei progetti presentati dagli studenti sul tema “Ripensare le città: il ruolo del management pubblico” che, al termine della prima sessione, sono stati commentati e discussi insieme ai professori Elio Borgonovi, Ordinario di Economia e management e Presidente del Center for Research on Health and Social Care Management (CERGAS) dell’Università “Luigi Bocconi” di Milano, Corrado Cuccurullo, Ordinario di Economia Aziendale all’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, e Filippo Giordano, Ordinario di Economia aziendale all’Università di Roma LUMSA.

“Abbiamo chiesto agli studenti del Corso in Management Pubblico di sviluppare un progetto, un’idea capace di rispondere ad un bisogno di interesse pubblico, offrendo anche spunti sul modello di governance, di gestione, riguardo alle aziende, alla partnership pubblico/privato e al co-design, e proponendo misure concrete di impatto” – spiega il professor Stefano Villa, Ordinario di Economia Aziendale alla Facoltà di Economia dell’Università Cattolica e coordinatore del Corso di laurea triennale – “Abbiamo pensato di utilizzare come dimensione la città, un livello di governo molto interessante e prossimo ad ogni persona, dove è possibile applicare i concetti di efficacia dei servizi e, in generale, di bene comune”.

La città come nuovo laboratorio di idee, secondo le particolari esigenze di ogni comunità di cittadini, l’una diversa dall’altra: è questa la smart city che può partire anche da un’aula universitaria, come hanno dimostrato, con entusiasmo e consapevolezza, gli studenti del campus di Roma, attraverso nuovi modelli integrati che contribuiscono idealmente al lavoro di chi deve prendere decisioni pubbliche, gestire processi complessi e trasformarli in azioni.

Un articolo di

Federica Mancinelli

Federica Mancinelli

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