È stata un’esperienza, più di un semplice concerto l’esibizione di Michele Gazich che ha chiuso le celebrazioni per i 50 anni della facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali, mercoledì 18 maggio, nell’auditorium San Barnaba di Brescia.
Lo scrittore di canzoni, introdotto da Mario Taccolini, coordinatore delle strategie di sviluppo della sede bresciana, che lo considera «un po’ di casa in Cattolica, luogo dove per molti anni il padre Roberto ha insegnato lingua e letteratura latina», ha alternato melodie arcane e struggenti, a riflessioni su Matematica, fisica e alchimia della musica.
La voce profonda di Gazich con il suo violino, sono stati affiancati da due collaboratori d’eccezione: Marco Lamberti alla chitarra e da Giovanna Famulari, che ha donato alla serata le qualità del suo violoncello e della sua voce angelica.
Il “live” dell’ebreo errante e scrittore di canzoni ha regalato al numeroso pubblico presente filastrocche inedite che rimandano a Dostoevskij, fino a toccare tratti mistici con “Guerra civile” che ci parla di “un Dio che sopravvive nei dettagli, nelle crepe dei centri commerciali”.