Sarà un primo evento di incontro e di ripresa delle attività di confronto scientifico degli esperti di Medicina Nucleare di Roma e del Lazio, dopo il più intenso periodo pandemico, il convegno dal titolo “Hot Topics nella pratica clinica della Medicina Nucleare” che si terrà sabato 26 marzo dalle ore 8.30 presso la Sala Italia del Centro Congressi “Europa” nel campus di Roma dell’Università Cattolica.
“La Medicina nucleare - anticipa il Prof. Alessandro Giordano, Ordinario di Diagnostica per immagini e radioterapia alla Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Ateneo (a sinistra nella foto) - è una disciplina medica che impiega strumentazioni avanzate (gamma camere e tomografi) e radiofarmaci (molecole biologiche rese radioattive, capaci di concentrarsi nell’organismo in specifiche sedi di malattia) per produrre immagini diagnostiche (scintigrafie e PET) o terapie oncologiche personalizzate”.
“I medici nucleari - continua Giordano - devono districarsi tra complesse regole di sicurezza che difendono operatori e malati sia dai rischi dovuti alla radioattività sia da quelli dovuti alla somministrazione nell’organismo di sostanze assimilabili a farmaci. Il convegno del prossimo sabato mira proprio a focalizzare i problemi, le regole di impiego e le prospettive di sviluppo dei radiofarmaci, tema vitale ai fini dello sviluppo della disciplina. Il programma mattutino del convegno consentirà di illustrare e discutere con i colleghi degli altri centri specialistici le soluzioni adottate nella pratica clinica e le ricerche in corso, grazie al confronto di esperienze acquisite in Italia e all’estero, con il costante obiettivo di “fare squadra” con i colleghi degli altri centri di ricerca”.
Nel Lazio i reparti di Medicina Nucleare sono presenti in tutti i Policlinici universitari, in molti ospedali e in centri convenzionati o privati e l’Università Cattolica e il Policlinico Gemelli IRCCS hanno sviluppato negli anni una Medicina Nucleare d’avanguardia e interdisciplinare, ricca di professionalità diverse.
“Il programma pomeridiano del convegno – conclude Giordano - mira a un’analisi di tutta l’offerta sanitaria che la Medicina Nucleare regionale mette a disposizione dei cittadini. Nell’ultima sessione, in particolare, si svolgerà l’incontro dei medici nucleari del Lazio appartenenti all’unica Associazione di Medicina Nucleare Italiana, l’AIMN, che raccoglie circa 1000 professionisti a livello nazionale e si occupa delle problematiche scientifico-professionali di questa comunità. Discuteremo di come abbiamo superato i momenti più difficili della crisi pandemica e di come ora dobbiamo potenziare l’offerta di procedure diagnostiche e terapeutiche alla luce delle aumentate esigenze di salute e dei progressi scientifici che dobbiamo saper tradurre nella pratica di lavoro giornaliera”.
Il programma del convegno