L'attesa è finita. Sabato 6 dicembre la Fiamma Olimpica ha iniziato il suo giro d’Italia verso le Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026. Simbolo di pace e unità tra i popoli, il viaggio della Fiamma è iniziato il 26 novembre 2025 a Olimpia con l’accensione del fuoco che è arrivato a Roma il 4 dicembre. Il percorso è iniziato dallo Stadio dei Marmi della Città Eterna, luogo iconico dello sport romano. Il 16 gennaio 2026 la Fiamma sarà a Piacenza, il 17 toccherà Cremona e arriverà a Brescia, il 5 febbraio giungerà a Milano, in attesa di accendere il braciere durante la Cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici invernali, il 6 febbraio.
Tra i tedofori che hanno portato la Fiamma a illuminare Roma, attraversando per oltre 30 chilometri i luoghi più iconici della città, c’è Camilla Nero, ricercatrice nel Dipartimento di Scienze della vita e Sanità pubblica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, nel campus di Roma, e ginecologa oncologa presso la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, scelta dal professor Antonio Gasbarrini, direttore scientifico dell’IRCCS Gemelli, a cui il comitato organizzatore ha chiesto di individuare una ricercatrice capace di rappresentare al meglio la visione, l’energia e il valore della nuova generazione di scienziati del nostro Paese.
«Difficile descrivere le emozioni che ho provato, è stato motivo di orgoglio e di responsabilità» racconta Nero, che è partita da piazza della Minerva con il numero 60, ricevendo la Fiamma dal Mago dell’NBA Andrea Bargnani. «Ci tenevo a rappresentare al meglio l’Università Cattolica e il Policlinico Gemelli, l’entusiasmo diffuso che si respirava tra le vie di Roma è stato incredibile. Lo spirito dello sport è lo spirito della ricerca. Disciplina, costanza, tutti hanno pari opportunità ma non sono equivalenti. Lo sport porta con sé valori straordinari facilmente traslabili nel mondo del lavoro: consapevolezza, spirito di altruismo, generosità, solidarietà. Mi ha aiutato a capire che rispetto al raggiungimento di un obiettivo è fondamentale che siano tutti ingaggiati».
Negli ultimi cinque anni, Nero si è dedicata alla ricerca sul cancro partecipando o conducendo oltre 30 studi tra trial clinici di fase II–IV e studi traslazionali sulle neoplasie ginecologiche. Ha coordinato la creazione e lo sviluppo di un Parco scientifico e tecnologico con 21 core facilities di ricerca al Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, e l’avvio di programmi di sequenziamento genomico (CGP) e biopsia liquida. «Ho praticato molti sport nella mia vita, anche durante gli anni dell’università. Nuoto, ginnastica ritmica, pallavolo soprattutto. Il momento per lo sport l’ho sempre lasciato intatto e mi sono organizzata affinché tutto il resto girasse attorno. Questo mi aiutato tantissimo a rendere in maniera adeguata anche nello studio e nel lavoro. Conta vincere, non è vero che conta partecipare. Poi si può non vincere, certo, ma ti deve dispiacere. Ed è lo stesso spirito che ho quando curo le pazienti, faccio una Grant application, scrivo un paper. Nello sport di alto livello, quello che la Fiamma Olimpica rappresenta, non c’è spazio per la mediocrità».
Nel 2025 ha ricevuto il prestigioso AIRC NGCS Grant per lo studio della biopsia liquida nel carcinoma ovarico. «L’Airc mi ha dato l’opportunità di fare uno studio importante per risparmiare, ove sicuro dal punto di vista oncologico, il trattamento chemioterapico a pazienti con tumore iniziale dell’ovaio. Ma non sarei mai arrivata a un Grant di questa portata se non avessi ricevuto l'occasione dall’insostituibile professor Giovanni Scambia (compianto ordinario di Ginecologia e Ostetricia e direttore scientifico dell’IRCCS Gemelli, ndr) e se non avessi creduto di poterlo fare. Per arrivare a sperare di cambiare la pratica clinica, devi fare un grandissimo lavoro di preparazione. È un processo molto simile a quello sportivo. La mia convocazione per le Olimpiadi è questo AIRC NGCS Grant».