Partire per capire chi si è, se la vita che si conduce ogni giorno e le scelte fatte restano salde oppure no. Trovare il coraggio di mettersi in gioco nella relazione con sé e con gli altri per vedere che cosa accade.
Così è stato per Maria Vittoria Mondini, iscritta alla scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici in Cattolica. La scorsa estate ha deciso di andare in Palestina, insieme ad altre tre studentesse, partecipando al programma Mission Exposure, promosso dal Centro Pastorale dell’Ateneo, CeSi e PIME.
Mission Exposure offre agli studenti un’esperienza in “terra di missione” che tiene insieme la crescita umana e cristiana e l’oggetto degli studi accademici. Tre settimane al servizio degli altri collaborando alle attività di Pro Terra Sancta.
«Questa Ong – dice Maria Vittoria – fa rete tra tutte le associazioni, religiose e non, che si occupano di sostegno alla persone».
Ventuno giorni trascorsi tra una casa di accoglienza per uomini con disagi mentali gestita da Suore di Madre Teresa di Calcutta e una Rsa per anziane sole amministrata da Suore dell’ordine di Santa Maria dell’Orto.
«Facevamo i turni – racconta – chi era di mattina nella casa di accoglienza aiutava a pulire, preparava il pranzo o lavava i panni, rigorosamente a mano perché la regola prevede la povertà assoluta e quindi nessuna lavatrice. Chi era presente il pomeriggio faceva intrattenimento e animazione».