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Settant'anni di arte lombarda
Il visibile e l’imperscrutabile in mostra nel campus piacentino dell'Università Cattolica. Esposte anche opere di Mimmo Rotella, Ferroni e Giò Pomodoro
| Sabrina Cliti
17 ottobre 2025
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Il campus di Cremona dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, da sempre attento ai linguaggi dell’arte e alla valorizzazione culturale del territorio, inaugura lunedì 20 ottobre 2025 alle ore 12.00 la mostra “Settant’anni di arte lombarda nella collezione del MIM – Museum in Motion”, a cura di Alessandro Azzoni e Roberta Castellani. L’esposizione propone un percorso che attraversa la creatività lombarda dal secondo dopoguerra a oggi, offrendo uno sguardo ricco e articolato su artisti, correnti e sensibilità che hanno segnato la storia dell’arte nella regione.
La mostra, visitabile fino al 21 novembre 2025 negli spazi del campus di via Bissolati 74, sarà inaugurata alla presenza di Angelo Manfredini, direttore della sede di Piacenza-Cremona, di Franco Spaggiari, fondatore del MIM e proprietario del Castello di San Pietro in Cerro, e del curatore Alessandro Azzoni.
L’iniziativa si inserisce nel programma delle celebrazioni per il 40° anniversario della presenza dell’Università Cattolica a Cremona, un traguardo che testimonia il radicamento dell’Ateneo nella vita culturale e sociale della città e la sua costante apertura al dialogo tra conoscenza e bellezza.
«È un grande onore ospitare una collezione tanto pregevole, espressione viva della creatività lombarda» afferma Angelo Manfredini, direttore della sede di Piacenza-Cremona. «Con questa mostra il campus di Cremona rinnova il proprio impegno nel coniugare formazione, ricerca e cultura, offrendo agli studenti e alla comunità locale un’occasione preziosa di incontro con l’arte e con la storia del nostro territorio».
«L’iniziativa» sottolinea Matteo Burgazzoli, vicedirettore per il campus di Cremona «rappresenta anche un modo per celebrare la vitalità del MIM e la visione illuminata di Franco Spaggiari, che ha dato vita a un patrimonio artistico in continua evoluzione. La collaborazione con il MIM dimostra quanto l’arte possa essere un ponte tra istituzioni e comunità, tra passato e futuro».
La mostra invita il pubblico a un viaggio visivo e narrativo attraverso linguaggi, forme e prospettive che raccontano settant’anni di arte lombarda, restituendo la varietà e la forza di una tradizione artistica in costante movimento.
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