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Nepal, costruire la resilienza di comunità prima degli edifici

21 luglio 2023

Nepal, costruire la resilienza di comunità prima degli edifici

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Al confine tra Nepal e Cina, in una regione chiamata Alto Mustang, l’antico regno dei gurung tibetani, c’è una scuola che ospita ed educa bambine e bambini provenienti da realtà sociali in estrema povertà. Infatti, il clima himalayano molto freddo, le condizioni di vita durissime e la totale carenza di infrastrutture rendono lo sviluppo di questa regione molto difficile. 

Il tasso di analfabetismo della popolazione femminile raggiunge l’85% ed è dovuto alla necessità di contribuire all’economia familiare e alla difficoltà di raggiungere quotidianamente la scuola che è situata a 4000 metri, adiacente al Pal Ewam Namgyal Choede Thupten Dhargyeling Monastery.

Dal 2019, quando il professor Marco Lombardi, direttore del centro di ricerca Itstime dell’Università Cattolica, ha fatto il primo viaggio per conoscere la realtà della scuola avviata nel 2012 da Altevette onlus, l’Ateneo supporta il progetto e coopera con l’associazione che dal 2010 sostiene l’area del monastero grazie al contributo della Tavola valdese e della Ong Perigeo.  

Si è da poco concluso il secondo viaggio in occasione dell’inaugurazione della scuola alla presenza del lama, il 42° Sakya Trizin Ratna Vajra Rinpoche. «La missione di giugno 2023 ci ha portato a condividere tempi e spazi, cerimonie e pasti con i monaci del monastero dove ha sede la scuola - ha commentato il professore così -. Abbiamo sperimentato un Mustang “dall’interno” e ne abbiamo visto il rapido cambiamento avvenuto nei quattro anni che separano i due viaggi». 

Alla base degli interventi dell’Ateneo, come in questo caso, c’è una mission che lo caratterizza: «sviluppare la resilienza di comunità secondo l’idea della sostenibilità culturale che prevede nei contesti di povertà prima di tutto un aiuto di tipo educativo, formativo e di promozione della cultura e delle tradizioni locali, e poi un contributo in termini economici e di ricostruzione - ha dichiarato Lombardi -. È la filosofia che guida anche il progetto “La pace è urgente” del Centro di Ateneo per la Solidarietà Internazionale (CESI), inserito nella prospettiva innovativa della cultural diplomacy, che supporta le attività dei ricercatori nelle aree di crisi scelte.

Nel caso del Nepal, e in particolare della regione autonoma dell’alto Mustang, si è deciso di essere presenti con un intervento scientifico di tipo metodologico e didattico e con la supervisione dei corsi, già approvati dal Ministero dell’istruzione nepalese.

Quando è stata avviata nel 2012, la Pal Ewam Namgyal Nunnery School aveva 15 allieve, oggi sono diventate 54 studentesse che frequentano la scuola dalla scuola materna al decimo grado, a cui si aggiungono 41 bambini che condividono l’aula nelle classi superiori miste (undicesimo e dodicesimo grado). Nel 2021 poi è iniziata la costruzione di un edificio con 10 aule e due aree comuni concluso nel 2023, con il supporto della Tavola Valdese. 

Inoltre, grazie al contributo di Alte Vette, Alte Vette Project e ai partner operativi è stato offerto un sostegno alle bambine attraverso borse di studio annuali.

In questi anni l’intero ciclo educativo è stato concluso da 90 ragazze a cui viene offerta la scelta se continuare gli studi in scuole laiche o iniziare gli studi filosofici buddisti. La scuola buddista/laica, riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione nepalese, permette la trasmissione dei valori propri della filosofia della popolazione del Mustang, che incoraggiano la solidarietà e la condivisione, insieme al conseguimento di un diploma riconosciuto. 

Il progetto mira, così, a offrire un percorso educativo completo garantendo alle bambine un luogo dove seguire gli studi e un sostegno economico per ridurre le ragioni dell’abbandono scolastico. (Secondo l’ultimo Rapporto UNICEF di maggio 2023 640 milioni di ragazze e donne in vita sono state date in moglie durante l’infanzia, ovvero 12 milioni di ragazze). 
 

Un articolo di

Emanuela Gazzotti

Emanuela Gazzotti

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