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Nocciola: buona per il palato, per la salute e per l’economia

04 luglio 2024

Nocciola: buona per il palato, per la salute e per l’economia

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Dici nocciola e pensi subito alla Nutella. Deliziosa da consumare così com’è e ricca di grassi “buoni”, la nocciola è anche un frutto «alla base di produzioni alimentari molto importanti come creme spalmabili, gelati, cioccolato, prodotti da forno e molto altro» spiega la professoressa Roberta Dordoni, che coordina la laurea triennale in Scienze e tecnologie alimentari a Cremona, città dove la tradizione del torrone è fortissima e il comparto dolciario molto sviluppato: «Nell’area di Tecnologia del DISTAS, il Dipartimento di Scienze e tecnologie alimentari per una filiera agro-alimentare sostenibile della Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali, ci occupiamo da anni di nocciole, anche se stiamo parlando di una materia prima molto legata a prodotti della tradizione, c’è comunque spazio per l’innovazione, sia nel processo di trasformazione, sia nella formulazione di nuovi alimenti».

«Grazie alla nostra ricerca focalizzata su tutta la parte tecnologica della filiera - aggiunge Dordoni - a partire dalla materia prima, abbiamo ottimizzato il processo di tostatura per ottenere nocciole con il colore, il sapore e la consistenza desiderati e sviluppato nuovi ingredienti o semi-lavorati come la pasta di nocciole liofilizzata o quella addizionata di fibre (inulina e betaglucani), di antiossidanti (da bucce d’uva) e di probiotici».

Un articolo di

Sabrina Cliti

Sabrina Cliti

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Ricerca e nocciole un binomio vincente, come reso evidente dall’evento promosso in Cattolica collaborazione con Ferrero Hazelnut Company e VCR, Vivai Cooperativi Rauscedo, in cui si è fatto il punto su alcune delle più avanzate innovazioni e sulle evoluzioni della ricerca in corilicoltura, con focus particolare sul progetto di miglioramento genetico per migliorare la produttività e l’adattamento ai cambiamenti climatici del nocciolo di cui si stanno occupando i ricercatori della facoltà di Scienze agrarie, coordinati dal professor Sergio Tombesi.

Un convegno, quello di giovedì 27 giugno, in cui si è parlato dell’importanza dell’irrigazione per la coltura del nocciolo che, se adeguatamente tarata ed effettuata secondo moderni canoni basati su dati ambientali permette di raggiungere rese molto interessanti. 


Ci si è poi soffermati sul contenimento biologico della cimice asiatica, che sta causando enormi danni a diverse colture di interesse agrario, per arrivare infine alla descrizione delle caratteristiche qualitative della nocciola desiderate dall’industria, con l’individuazione dei parametri valutati principalmente. Nel pomeriggio, la visita guidata del noccioleto sperimentale della Facoltà di Scienze agrarie alimentari e ambientali ha reso concreti e visibili i risultati illustrati durante la mattinata.

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