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Pari opportunità, a Piacenza un laboratorio di sinergie e visioni future
Un impegno che cresce campus dopo campus, coniugando radici territoriali e prospettive globali
| Sabrina Cliti
29 settembre 2025
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Il viaggio di racconto delle Pari opportunità condotto da Raffaella Iafrate, delegata del rettore alle Pari opportunità, e da Rossana Ranucci, direttrice delle Risorse umane, accompagnate dal professor Luigi D’Alonzo, con delega all’Inclusione, si è concluso nella sede di Brescia il 25 settembre.
Iniziato nella sede di Milano il 28 maggio, proseguito a Roma il 24 giugno, con tappa il 18 settembre a Piacenza, il tour dal titolo “L’Università Cattolica e le vie delle pari opportunità”, ha trovato un positivo riscontro nella comunità universitaria. Un’occasione per conoscere le attività realizzate dall’Ateneo nell’ultimo anno e mezzo in tema di Pari opportunità a favore di studenti, docenti, personale amministrativo.
Era un’esigenza emersa dai focus team quella di avere un’occasione di confronto/dialogo sui temi della diversità e dell’inclusione, partendo da quanto l’Ateneo ha messo in campo in termini di offerta di servizi e iniziative.
Un articolo di
A conclusione di questo “tour”, ne tracciamo un primo bilancio con la professoressa Iafrate. «Abbiamo avuto la possibilità di ribadire la “filosofia di fondo” e il metodo di lavoro della Task force sulle Pari Opportunità, ripercorrendo la strada fin qui percorsa. È emersa l’importanza della sinergia tra le componenti della comunità universitaria. In ogni sede la presenza è stata mista, tra docenti, studenti e personale tecnico amministrativo. A dimostrazione che le nostre azioni devono riguardare tutte le diverse componenti dell’Università e attivare una sinergia fra di loro».
Per la professoressa Iafrate «il punto di forza di questa iniziativa è stato il valore dell’incontro concreto e reale con le persone e con i luoghi della nostra università. Incontrarsi e sviluppare nuove relazioni e approfondire i legami già esistenti. Andare “sul posto” in luoghi diversi, tutti bellissimi, accoglienti in città e sedi con storie, territori, dimensioni differenti è stata una ricchezza che ha consentito di prendere maggiormente coscienza dei bisogni e delle risorse di ogni specifica realtà permettendo una maggior aderenza dei progetti alle singole situazioni, nella logica del “conoscere per intervenire e del riconoscere per valutare».
L’impegno è che «questa esperienza di incontro diventi un “rito” per la nostra università e che ogni anno si possa rispondere con sempre maggiore attenzione alle persone e ai loro bisogni, ribadendo la nostra convinzione di fondo che pari opportunità significa “avere la possibilità di esprimere e affermare l’uguale dignità di tutte le persone nel rispetto della loro unicità differenziante».