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Petrosino: «Ne usciremo solo se siamo seri». Il nuovo numero di Presenza

09 aprile 2021

Petrosino: «Ne usciremo solo se siamo seri». Il nuovo numero di Presenza

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Rosso, arancio, giallo. Il semaforo della pandemia ha i colori della paura e della speranza. Della paura di chi ha attraversato il deserto della malattia, della morte, della sofferenza fisica e psicologica, di una vita interrotta o sospesa. E dell’attesa di chi stringe gli occhi per scorgere la luce in fondo al tunnel. Non per cercare una semplice ripartenza, perché, come spiega il filosofo Silvano Petrosino nell’articolo che apre il numero 1.2-2021 di “Presenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore”, significherebbe «non aspettare altro che ’a nuttata passi, per poter ritornare al più presto al modo di vivere di prima».

Ma per lavorare a una vera rinascita. Come dice papa Francesco, «da una crisi non si esce mai uguali. Se ne esci, ne esci migliore o peggiore. Ma non uguale a prima». Dipende da noi, da quanto siamo disposti, ancora in piena emergenza, a «essere seri con le cose serie», come suggerisce ancora Jorge Mario Bergoglio.

E a coltivare quel «vibrante desiderio di rinascere» che sale dal Paese, evocato dal premier Mario Draghi nel suo discorso di insediamento al Senato, che dà il titolo al numero di Presenza, già disponibile in versione digitale. Servono, però, «sincerità e serietà» secondo Petrosino. «Forse è semplicemente questa l’unica strada che un tale desiderio, se è davvero tale, non può evitare di percorrere».

Presenza ha annusato i pensieri di studenti che non vogliono farsi rubare la speranza. E che progettano il loro e il nostro domani. Un futuro costruito sulle spalle di giganti: come quelle di Armida Barelli, di cui la Chiesa ha riconosciuto le virtù di santità, annoverandola tra i molti “apostoli dell’educazione” che costellano i cento anni di storia dell’Università Cattolica. Una santa con i piedi per terra, capace di fare diventare il progetto culturale di un ateneo una storia di popolo, grazie anche a un’operazione di fundraising ante litteram, come spiegano monsignor Claudio Giuliodori e il vicepostulatore della causa di canonizzazione Ernesto Preziosi.

Il domani si costruisce anche nello spazio di una politica capace di coltivare visioni, dopo che, come spiega il politologo Damiano Palano, «un’intera classe politica ha fallito». La nomina di Mario Draghi, i cinque cantieri evocati dal professor Americo Cicchetti per ricostruire un nuovo Sistema sanitario nazionale, l’operazione di terza missione e di costruzione di politiche pubbliche, costruita con la regia del prorettore Antonella Sciarrone Alibrandi, che ha portato a far diventare “legge” la nostra “riforma” sul sovraindebitamento e alla prossima costituzione di un Osservatorio d’ateneo sul debito privato. Sono solo l’indice di un futuro da scrivere insieme.

A chiudere le 48 pagine, la ricerca condotta in questi mesi di Covid nei cinque campus dell’Università Cattolica, le storie di laureati che portano nel mondo il nome dell’Ateneo, lo sport e le notizie della sede di Roma.

Con l’aggiunta di un inserto speciale, dal titolo “Per un salto di qualità” che, a pochi giorni dalla Visita periodica dell’Anvur, spiega, con articoli, interviste e uno speciale glossario, come si traduce la sfida della qualità nella vita quotidiana di un ateneo prestigioso.

 

Un articolo di

Paolo Ferrari

Paolo Ferrari

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