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Più Comunità energetiche contro la crisi climatica e le disuguaglianze sociali

08 maggio 2023

Più Comunità energetiche contro la crisi climatica e le disuguaglianze sociali

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Il tema delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) è presente nel nostro ordinamento e al centro del dibattito pubblico perché nella congiuntura socioeconomica attuale rappresenta uno strumento di contrasto alla attuale crisi ecologica e, al tempo stesso, un importante canale per l’attuazione di quelle politiche volte alla riduzione delle diseguaglianze economiche e sociali.

«Attualmente, la diffusione delle CER è condizionata dall’attività normativa e regolatoria in fase di definizione; le linee operative e l’applicazione di tali indirizzi rimangono ancora poco chiari e necessitano di una approfondita indagine”- spiega Alessandra Vischi, coordinatrice del progetto Cer-Care che coinvolgerà sei facoltà dell'Università Cattolica (Economia e Giurisprudenza; Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali; Scienze della formazione; Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali; Scienze Bancarie, Finanziarie e Assicurative; Scienze Politiche e Sociali).

L’obiettivo sarà quello di indagare in chiave multidisciplinare processi formativi, strumenti partecipativi, forme organizzative, indicazioni normative e di policy, ma anche best practice, al fine di creare e diffondere una cultura della transizione ecologica giusta solidale e integrale attraverso le Comunità Energetiche Rinnovabili e Solidali.

Secondo la direttiva europea 944/2019 “le comunità energetiche rinnovabili sono un modo efficace ed economicamente efficiente di rispondere ai bisogni e alle aspettative dei cittadini riguardo alle fonti energetiche, ai servizi e alla partecipazione locale” attraverso “la diffusione delle nuove tecnologie e di nuovi modi di consumo” in maniera integrata.
In questo contesto diventa essenziale indagare quali fattori siano in grado di accelerare il processo di sviluppo delle Comunità energetiche e quali invece rappresentino delle barriere alla loro adozione, così da poterli tradurre in strumenti concreti per assicurare che esse possano realmente divenire uno strumento di cittadinanza attiva e contrasto alle povertà.

Andando oltre i risparmi di costo e la tutela dell’ambiente Elena Beccalli, preside della Facoltà di Scienze bancarie finanziarie e assicurative, si è soffermata sugli aspetti sociali che il processo di costruzione e gestione della comunità energetica porta in sé.

«Il fatto che cittadini, famiglie e imprese a livello locale collaborino e interagiscano positivamente per un fine comune crea di per sé un valore che va oltre le finalità più immediate dello strumento stesso. Un valore che, come recita lo stesso titolo del progetto CER-CARE, richiama diverse dimensioni della cura: della casa comune, delle generazioni future, dei più poveri e fragili. Nel processo di costruzione e gestione si realizza la valorizzazione della dimensione comunitaria, aspetto questo di cui c’è molto bisogno proprio in questo periodo post pandemico, caratterizzato da una riduzione della socializzazione che ha acuito una tendenza all’isolamento, già in atto, e una crescente polarizzazione. Di qui il valore della comunità - in grado di generare maggiore responsabilità, contrasto all’isolamento e capacità di cura - da recuperare e salvaguardare anche attraverso le comunità energetiche». 

«Dunque - ha concluso - un progetto di ricerca rilevante per il tema e anche perché ben rispecchia il carattere della linea di ricerca sulle disuguaglianze su cui è impegnata l’Università Cattolica, nell’intento di valorizzare la dimensione multidisciplinare e le sinergie con stakeholder esterni, in questo caso, tra gli altri, la Conferenza Episcopale Italiana». 

Un articolo di

Antonella Olivari

Antonella Olivari

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