Un Ateneo che trasmette conoscenza, garantendo una formazione eccellente, stimolando interessi e favorendo l’incontro con l’altro. E’ stata tutto questo l’Università Cattolica per Rosy Colombo, Leonor Crisostomo e Giovanna Maria Fagnani. Tre donne che nelle aule di Largo Gemelli hanno trovato la proposta formativa che al meglio corrispondeva ai loro interessi e ai loro desideri. A questo si aggiunge il ricordo comune di docenti eccellenti e di esperienze di studio e di vita importanti.
Una testimonianza a tre voci che riflette l’orgoglio di sentirsi parte della grande Community Alumni
Configurare scenari, intraprendere azioni e percorsi, realizzare obiettivi; guardando sempre con fiducia al futuro, assumendoci le nostre responsabilità e facendo la nostra parte per il bene della società.
E’ questo sostanzialmente il bagaglio culturale che sta alla base dalla formazione ricevuta nelle aule dell’Università Cattolica da Giovanna Maria Fagnani, Leonor Crisostomo e Rosy Colombo. Una formazione che è stata un punto fermo da cui si sono sviluppati i differenti percorsi professionali e di vita di zia Rosy, di sua figlia Leonor e di sua nipote Giovanna Maria.
Ad accomunare queste differenti esperienze è l’aver scelto la Cattolica perché lì - nell’offerta formativa proposta dall’Ateneo - avevano proprio trovato ciò che al meglio corrispondeva ai loro interessi e ai loro desideri. E’ stato così infatti per Giovanna Maria, oggi giornalista professionista (scrive per il Corriere della Sera), che coltivando - fin dai tempi del liceo classico - interesse per le lingue moderne e già allora la passione per il giornalismo, scoprì proprio nella Facoltà di Lingue e Letterature straniere della Cattolica un nuovo e innovativo indirizzo di studio: Lingue con specializzazione in teoria della comunicazione.
In virtù di questo binomio perfetto, che univa i suoi ambiti di interesse maggiore, Giovanna Maria ha vissuto pienamente i suoi anni di studi universitari in Largo Gemelli: "Mi piaceva moltissimo andare a lezione, fare esercitazioni nei laboratori di lingue, fermarmi a studiare in biblioteca e, quando potevo, partecipare ai convegni organizzati in università, così come seguire la cerimonia di apertura dell’anno accademico in Aula Magna”.
Di gran valore per lei sono stati anche gli esami obbligatori di Teologia riprova infatti che in Cattolica lo studio era concepito non solo come apprendimento ma come arricchimento e crescita personale. “Di primo acchito, come tanti studenti, non mi interessavano e non ero contenta di doverli sostenere. Invece successivamente li ho rivalutati, questi corsi affrontano e approfondiscono tematiche che nella vita rischi di non incontrare mai” afferma l’alumna Giovanna Maria che in particolare ricorda quanto apprezzò il corso di Teologia del secondo anno – tenuto da Don Bruno Maggioni – dedicato al Padre Nostro. Tra i ricordi speciali legati ai suoi anni da studentessa universitaria della Cattolica, cita in particolare due suoi professori – Geoffrey Hastings e Annalisa Carlotti - che con le loro lezioni sapevano appassionare, incuriosire, stimolare. “Hastings, docente di Letteratura inglese, quell’anno teneva un corso monografico sulle tragedie: Otello, Macbeth e Re Lear. Le leggeva ad alta voce, commentandole. Al corso eravamo iscritti in centinaia, ma di fatto a lezione ci si ritrovava in una ventina, tanti ritenevano inutile andare a una lezione dove “il prof. legge e basta. Io in realtà ho sempre pensato che mai nella vita mi sarebbe ricapitato di sentire leggere e declamare Shakespeare” racconta l’alumna, rievocando come poi proprio all’esame il professore le chiese i primi versi dell’Otello – Tush, never tell me! – che lei ricordava proprio perché lui li aveva letti ad alta voce.
Alla professoressa Carlotti - che è stata relatrice della sua tesi di laurea intitolata La guerra per le isole Falklands nelle pagine di alcuni quotidiani inglesi coevi e del Corriere della sera – Giovanna Maria deve l’opportunità di avere potuto incontrare e ascoltare, durante le ore del corso di Storia del giornalismo, personaggi del calibro di Indro Montanelli, Enzo Biagi, Oreste del Buono e del mondo della tv come Fabio Fazio e Cristina Parodi: “I loro racconti mi hanno convinto sempre più a tentare la loro strada. Oggi alcuni ex compagni di corso della Cattolica sono diventati miei colleghi, oppure lavorano in altre testate o uffici stampa”.
E proprio per lavoro, per raccontare sulle pagine del Corriere qualche evento di prestigio organizzato in Cattolica, l’alumna Giovanna Maria ritorna spesso tra i chiostri bramanteschi dell’Ateneo e ogni volta, confessa, che prova nostalgia e gratitudine: “Mi piace fermarmi a guardare gli studenti nelle aule che ascoltano e prendano appunti sui pc portatili. Tornando indietro, penso che avrei potuto vivere ancora più intensamente la mia esperienza universitaria”.