Lo scorso anno abbiamo celebrato la Santa Pasqua in uno stato di grande apprensione mentre tutto veniva sconvolto dall’improvvisa esplosione della pandemia e dalla chiusura di quasi tutte le attività con forti limitazioni anche per la vita dell’Ateneo e per le celebrazioni liturgiche. Pensavamo che tutto sarebbe passato, magari dopo l’estate. Invece la situazione si è prolungata con qualche ulteriore complicazione e, dopo un anno, appare ancora fortemente critica e incerta.
Non mancano però i segnali di speranza, soprattutto legati alla produzione e diffusione dei vaccini. Dopo un anno di fatiche e attese, incertezze e crescenti problematiche sociali, sentiamo tutti un forte desiderio di ripresa, di far rinascere la speranza, o meglio - come dice papa Francesco - di ritornare a sognare e a sognare insieme (cfr. Fratelli tutti, n. 8). È questo l’augurio pasquale che vorrei fare a tutta la nostra comunità accademica mentre ci prepariamo a celebrare la Santa Pasqua.
Ritorniamo a sognare per affrontare e andare oltre la pandemia. Mentre un virus pervasivo sembra intaccare i beni più preziosi, dalla salute alle relazioni, dalle sicurezze economiche alla convivenza sociale, non smettiamo come Ateneo di formare personalità mature e creare le migliori condizioni perché i giovani sappiano discernere il presente e progettare il futuro. La grande capacità dimostrata nel ripensare tutte le attività, mettendo in campo importanti risorse umane e tecnologiche, è già espressione di un sogno che plasma la realtà in modo nuovo.
Ritorniamo a sognare con lo stesso coraggio e la stessa audacia dei fondatori. L’impossibilità di realizzare gli eventi pubblici e condivisi che avevamo immaginato per celebrare il centenario, non deve impedirci di fare memoria viva di un secolo di straordinari risultati e di autentici miracoli che hanno accompagnato la crescita dell’Ateneo. Quella capacità di sognare cose grandi e di confidare sempre nel Sacro Cuore che ha ispirato i fondatori continui ad alimentare in tutti il desiderio di santità sull’esempio di Armida Barelli che proprio in questo contesto sarà beatificata.
Ritorniamo a sognare guidati dal Mistero Pasquale che celebriamo in questi giorni. È il momento culminante della storia in cui il sogno di Dio si incrocia con i sogni dell’umanità. Se i nostri sogni spesso si rivelano vani e illusori, il sogno di Dio è certo e affidabile perché è il sogno di una salvezza già donata sulla croce e offerta a tutti nella luce folgorante della Risurrezione. Anche il nostro Ateneo è un riflesso eloquente e concreto di questo sogno di cui ora tutti noi siamo eredi, protagonisti e costruttori. È necessario. È possibile. Ritorniamo a sognare.
Credits immagine. Anonimo lombardo 1476 (?), Resurrezione. Affresco strappato riportato su tela, collezione Intesa Sanpaolo, raccolta UBI Banca. L’opera è esposta al Museo Diocesano Carlo Maria Martini nell’ambito della mostra “Storie della Passione. Gli affreschi del monastero di Santa Chiara a Milano”, fino al 4 luglio 2021
