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Rivoluzione digitale, dalla cabina telefonica al 5G

18 dicembre 2020

Rivoluzione digitale, dalla cabina telefonica al 5G

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«Se nel 2012 un’azienda di telecomunicazioni avesse puntato tutto sugli sms sarebbe fallita”. A parlare è Giorgio Ramenghi, Innovation Manager di WindTre, protagonista il 23 novembre del quarto appuntamento del ciclo “Gli scenari e le professioni della comunicazione”. Un incontro denso di contenuti e di spunti di riflessione che, come ha osservato la professoressa Barbara Scifo, “ha permesso agli studenti di avere una fotografia del mercato delle telecomunicazioni oggi in Italia e di approfondire le innovazioni tecnologiche che stanno per investire questo settore».

Dopo aver raccontato brevemente il suo percorso personale – punto di partenza una laurea in Ingegneria elettronica – Ramenghi ha illustrato agli studenti come funziona un’azienda di telecomunicazioni, per poi spostare il focus sulla nascita del nuovo brand unico WindTre.

«Il lancio è avvenuto durante il lockdown con il purpose ‘esistiamo per eliminare qualsiasi distanza tra le persone’, che ben si allineava con l’esigenza di annullare la distanza fisica e virtualizzare il contatto» – ha spiegato Ramenghi – mostrando ai ragazzi l’ultima campagna pubblicitaria dell’azienda.

Dopo una panoramica generale sul mercato delle telecomunicazioni e i suoi principali protagonisti, Ramenghi ha introdotto agli studenti il tema della Digital Disruption espressione che indica l’affermarsi di nuovi modelli di business grazie alle tecnologie digitali emergenti. «Negli ultimi anni – racconta Ramenghi – il mercato Telco è stato caratterizzato da una grande accelerazione nel cambiamento. La Generazione X usava la cabina telefonica per comunicare in mobilità, a metà anni Novanta sono stati introdotti gli SMS, con l’introduzione del 3G a inizio anni 2000 sono arrivate anche le immagini, infine il video meno di 10 anni fa con l’avvento degli smartphone».

Il fenomeno sms è emblematico della rapidità di cambiamento dei trend: «Gli sms hanno avuto una crescita di volume importante fino al 2012 con un picco di 100 miliardi di messaggi scambiati in un anno e un fatturato pari a 1 miliardo per ogni operatore telefonico – spiega Ramenghi – Poi, da quella data in avanti, è iniziato il crollo, dovuto alla diffusione delle app di messaggistica come WhatsApp e Messenger».

Si arriva così alla Digital Transformation, che rappresenta la risposta alla Digital Disruption. Analisi dei dati e intelligenza artificiale per Ramenghi giocano un ruolo fondamentale: «I chatbot come Will, che rispondono alle domande poste da un umano con linguaggio naturale, e i vocalbot, collegato al servizio 159 nel caso di WindTre, in grado di analizzare e filtrare le domande degli utenti, ne sono un chiaro esempio».

«La dimensione della voce è diventata centrale - sottolinea la professoressa Barbara Scifo - un cambiamento importante per le aziende che devono capire quali nuove strategie mettere in atto per comunicare con i consumatori attraverso gli smart speaker, per esempio».

Ma nel processo di Digital Transformation di WindtTre rientrano anche la digitalizzazione dell’esperienza di vendita, resa possibile negli ultimi anni grazie al riconoscimento virtuale dell’identità da remoto, e l’introduzione della Sim virtuale, un chip nel proprio smartphone in cui scaricare un codice fornito dall’operatore in sostituzione della vecchia Sim fisica.

Quali altre innovazioni dovremo aspettarci in futuro? Eccoci arrivati al 5G, la più recente evoluzione della rete mobile, già presente in Italia in alcune aree. «Oltre a una crescita della capacità di banda, – spiega Ramenghi – il 5G si caratterizza per una maggiore velocità di risposta, rendendo così possibile lo sviluppo di soluzioni che hanno bisogno di tempi di reazione molto brevi, come nel caso della guida autonoma dei veicoli. La grande capacità del 5G consente inoltre di poter connettere in rete un elevato numero di oggetti con un server centrale, come nel caso dei sensori diffusi sul territorio per la lettura degli agenti inquinanti presenti nell’aria».

Con il 5G si possono pensare applicazioni totalmente nuove come la telemedicina fatta attraverso l’utilizzo di “smart glasses”, la chirurgia da remoto o la consegna di farmaci attraverso l’uso di droni.

Un altro esempio interessante di innovazione è quello sviluppato da WINDTRE, in collaborazione con l’Università dell’Aquila e con altri importanti partner pubblici e privati, nell’ambito della sperimentazione 5G: una serie di sensori diffusi sul territorio a rischio sismico, collegati con le case degli abitanti dell’Aquila e dintorni. «Grazie al 5G, l’allarme sismico viaggerebbe a una velocità di 300.000 chilometri al secondo, arrivando dai sensori alle abitazioni con un anticipo di dieci secondi rispetto alla propagazione del terremoto. Dieci secondi – conclude Ramenghi – che potrebbero dare alle persone, precedentemente istruite attraverso esercitazioni, la possibilità di mettersi al riparo, oltre a innescare una serie di azioni immediate ed automatiche, come l’arresto dell’erogazione del gas».

Un articolo di

Valentina Stefani

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