Non è un caso che oggi parliamo del pi greco: il 14 marzo di ogni anno infatti si celebra il "Giorno del pi greco" (Pi day in inglese) e dallo scorso anno l'Unesco ha proclamato questa data Giornata Internazionale della Matematica.
In tutto il mondo quindi vengono promosse iniziative di vario tipo per la promozione della cultura matematica nella società. Nella cartina sopra riportata sono segnlate gli eventi ufficiali programmati nelle varie parti del mondo per il 2021: quest'anno saranno quasi 500.
E proprio la situazione attuale ci porta a una domanda: quale può essere il senso di questa giornata nell'attuale pandemia? Ebbene, credo che la mole di dati, grafici, numeri, modelli, che ci è stata proposta negli ultimi dodici mesi sia una lezione su quanto la Scienza in generale, e con essa la Matematica, possa aiutare il progresso e il nostro benessere.
I modelli matematici epidemiologici ci hanno permesso, pur nella loro fallibilità, di simulare vari scenari e di trovare le strategie migliori per limitare la diffusione del virus e il sovraccarico delle strutture sanitarie. Ma non solo: la matematica ha anche aiutato lo sviluppo dei vaccini. Leggere la storia di come sia nato il vaccino Pfizer/BioNTech contro il Covid-19 è molto istruttivo: si sono unite competenze matematico/informatiche (il codice genetico RNA contenuto nel vaccino è stato "scritto" come un programma informatico), tecnologiche (esistono delle stampanti "a DNA" in grado di assemblare fisicamente la molecola desiderata a partire da determinate istruzioni), biomediche (per dare stabilità al vaccino si è dovuta usare una nuova molecola al posto dell'uracile).
Tutto questo, prima di essere sperimentato sull'uomo, è stato simulato al calcolatore, e quindi tradotto in linguaggio matematico e in equazioni in modo che si potesse prevedere in modo quantitativo l'effetto delle varie componenti. Una volta raggiunta una configurazione stabile, la sperimentazione medica ha potuto testarne l'efficacia sul campo.
Matematica e poesia possono dunque andare d'accordo? Certamente. Lo prova la grande poetessa polacca Wislawa Szymborska che nella raccolta "Wielka liczba" del 1976 (edizione italiana: La gioia di scrivere, Adelphi 2009) dedicata una poesia sul pi greco...