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Per insegnare la matematica bisogna emozionare

22 giugno 2023

Per insegnare la matematica bisogna emozionare

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L’interesse mancato verso le materie Stem non è un problema solo italiano, bensì europeo.

Accade perché si tratta di materie complesse, perché i pochi esperti di scienza, tecnologia, informatica e ingegneria sono richiestissimi dal mercato delle imprese e delle aziende e gli stipendi del mondo dell’insegnamento scolastico non possono competere.

Ma «senza insegnanti motivati è difficile instillare passione per la materia negli studenti. Maria Montessori diceva che insegnare vuol dire emozionare». 

A parlare è Vincenzo Vespri, consigliere del Ministero dell’Istruzione per le materie Stem, che si è complimentato con gli 80 studenti delle scuole superiori dell’edizione 2023 di MATHEXCELLENCE.

Il Corso di eccellenza in Matematica, organizzato nel campus di via Garzetta dal 19 al 23 giugno dalla Facoltà di Scienze Matematiche, fisiche e naturali in collaborazione con il Servizio Orientamento dell'Università, è un modo per acquisire maggiore consapevolezza in vista della scelta da compiere dopo la maturità.

L’effetto della mancanza di esperti in scienze dure si riverbera sulla società.

«Uno dei grandi problemi dell’Italia è il non riuscire a sviluppare un’industria di eccellenza. Anche il presidente francese Macron ha sottolineato che la penuria di esperti in discipline Stem può costringere un Paese avanzato a perdere la superiorità tecnologica conquistata».

Inoltre matematica, fisica e geometria sono utili per sviluppare una mentalità da cittadini «e imparare a distinguere gli slogan dalle verità scientifiche».

Che fare dunque per invertire la rotta?

«Serve un intervento strutturale, che a sua volta richiede soldi, tempo e visione» riflette Vespri.

Nel frattempo «Ben vengano le occasioni per far conoscere ed amare ai ragazzi queste materie. La scuola di oggi è tarata verso il basso per non escludere nessuno, ma così le persone particolarmente dotate finiscono per non avere stimoli».

Una scuola che spesso esagera con esercizi algebrici, espressioni, ripetizioni di calcoli astratti che non incuriosiscono né emozionano la mente umana.

Il paragone adottato dal consigliere è con altre materie, come la musica. I conservatori musicali tamponano la «mediocrità dovuta della scuola italiana» fornendo ai ragazzi contesti d’approfondimento

«La summer school intensiva è un assaggio concreto degli argomenti affrontati al primo anno di università, solitamente non trattati a scuola – spiega infatti il professor Alfredo Marzocchi – La proposta è rivolta agli iscritti al 4° anno poiché le classi quinte, in questo periodo dell’anno, sono concentrate sulla maturità».

Il corso, tenuto da docenti della facoltà, prevede infatti lezioni di livello pre-universitario in cui sono affrontati argomenti che costituiscono una valida introduzione agli studi universitari nel campo della Matematica, della meccanica e della geometria.

Tra questi Teoria degli insiemi (Prof. Marco Degiovanni) applicazioni della matematica alla fisica (Prof. Alfredo Marzocchi) Teoria dei numeri (Prof. Marco Pellegrini) Vettori e matrici (Prof. Alessandro Musesti) Alcuni aspetti della geometria (Prof. Silvia Pagani).

Al termine del corso tutti i partecipanti riceveranno un attestato di partecipazione.

Un articolo di

Bianca Martinelli

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