«Il format delle canzoni didattiche, canzoni che provano a raccontare alcuni argomenti scolastici, nasce da una mia esperienza in classe come supplente in una classe seconda di un liceo psico-pedagogico della provincia di Firenze. Stavo spiegando la regola di Ruffini per scomporre polinomi di grado maggiore o uguale al terzo. Mi voltai verso la classe e mi resi conto che i miei alunni e alunne non erano più con me».
Un muro che spesso si crea tra insegnanti ed alunni che Baglioni ha abbattuto con la chiave della musica, rappando o cantando concetti matematici sulla base di alcune delle hit note e apprezzate di ieri di oggi, che il cantautore – chitarra alla mano – ha cantato davanti e con i ragazzi.
Di fronte a 170 alunni di tre licei bresciani Lorenzo Baglioni ha raccontato «Vedevo i miei alunni arrivare in classe con gli auricolari per la musica, lì è scattato qualcosa. Troppo spesso si tende a dare la colpa agli studenti per la poca attenzione, quando invece è questione di trovare un linguaggio comune tra noi e loro, un punto di vista che le renda comprensibili. E la musica ha una forza debordante in questo senso».
Tra i temi cantati sulle basi rivisitate, oltre alle frazioni in chiave trap, le leggi della termodinamica, quelle di Keplero, il riscaldamento globale, le relazioni sentimentali e l’impatto delle barriere architettoniche.
E anche se non insegna più dal 2016 «la matematica l’ho riportata in quello che faccio, è diventata argomento dei brani che scrivo con mio fratello Michele. La matematica è anche dietro alle canzoni, il processo creativo risente della mia formazione scientifica».