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Storie di intercultura, la parola ai protagonisti

06 novembre 2024

Storie di intercultura, la parola ai protagonisti

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Un intreccio di fili colorati, un punto di partenza ma non un fine, incontro e scontro, un processo lento, graduale ma indifferibile.

È l’intercultura nelle parole dei 12 giovani protagonisti, sei italiani e sei di origine straniera, del video reportage “Intercultura: il passo dei giovani” realizzato da Teresa Perini e Amina Zahhar, studentesse del Dams bresciano.

Più forte della rappresentazione stereotipata, della disinformazione e dei luoghi comuni che punteggiano l’immaginario collettivo medio, ci sono i dati (secondo i quali il 18,5 % degli studenti bresciani presenta un background migratorio, sommando prima e seconda generazione) ma anche le testimonianze dirette dei giovani bresciani nati in Italia, o ivi residenti e scolarizzati sin dai primi anni di vita.

«Prima di pensare alla struttura che avrebbe assunto il lavoro, abbiamo voluto incontrare e conoscere loro, i nostri protagonisti. Per stabilire un rapporto e creare un legame utile anche mitigare l’imbarazzo che spesso frena le persone davanti alla camera» raccontano le autrici.

La difficoltà? «Mantenere un punto di vista obiettivo, non far prevalere l’empatia sul racconto informativo, essendo noi stesse italiane di seconda generazione». Teresa è infatti ha padre italiano e madre marocchina, mentre Amina ha genitori entrambe marocchini. Due non sono solo le culture che persone come Teresa e Amina, ma anche Gurleen Kaur, Daniela Prida (due delle intervistate nel video), cercano di mettere in armonia nel processo di costruzione della propria identità.


«Due sono anche le dimensioni, quella personale-interiore e quella sociale-collettiva, nei quali l’armonia del duplice e del molteplice va ricercata – ha notato il Vescovo Tremolada. - Nella prospettiva cristiana diventa fraternità. Sopraffare le diversità, pretendere di omologarle è tipico degli imperi».

Il lavoro è stato infatti presentato di fronte al vescovo Pierantonio Tremolada, con la partecipazione degli studenti parte del progetto, giornalisti e professori dell'Università, nell'ambito di The Newsroom, gli spazi Dams sul mondo dell’informazione contemporanea.

Presenti, Giovanni Panzeri, Direttore della Sede di Brescia, Chiara Gabrieli, Vicedirettore Ufficio Migranti Diocesi di Brescia, Roberto Rossini, Presidente Consiglio Comunale di Brescia, Monica Amadini, Direttrice del Centro Studi di Pedagogia della Famiglia e dell'Infanzia (CeSPeFI), docente di Pedagogia generale e interculturale, Anna Pozzi, Giornalista e scrittrice, collaboratrice dell'Associazione Carta di Roma, Gerolamo Fazzini, Giornalista e docente di Media e Informazione, Massimo Locatelli, Coordinatore del corso di laurea in Dams e Don Roberto Ferranti, Coordinatore Area pastorale per la Mondialità, Diocesi di Brescia.

L'evento, frutto della collaborazione fra l'Area Mondialità della Diocesi di Brescia, l'Ufficio per la Scuola/Fondazione Comunità e scuola e il corso Dams attivo nella sede bresciana dell'Università Cattolica, si inserisce nel contesto di una progettualità più ampia, che porterà anche alla presentazione di un sito dedicato all'intercultura, con materiali a disposizione delle scuole.

Anche per questo il taglio usato strizza volutamente l’occhio ai social, canali potenti per l’interazione col target giovanile meno avvezzo all’ascolto di Tg e alla lettura dei quotidiani, di cui una nutrita rappresentanza (un centinaio di studenti dalle scuole superiori di Brescia) ha assistito alla presentazione nell’Aula Magna di via Trieste.

Un articolo di

Bianca Martinelli

Bianca Martinelli

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