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Sulle orme di Sant’Agostino

15 novembre 2023

Sulle orme di Sant’Agostino

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Nel XIII centenario della traslazione delle reliquie di Sant’Agostino a Pavia è stato promosso il convegno internazionale “S. Agostino d’Ippona a Pavia da 13 secoli: reliquie, eredità culturale e spirituale, attualità”, lunedì 13 novembre in San Pietro in Ciel d’Oro e all’Università degli Studi di Pavia, e martedì 14 in Università Cattolica a Milano che ha messo al centro la figura del Santo con una riflessione storica, letteraria, archeologica e architettonica. Il seminario è stato organizzato dal Comitato Nazionale istituito dal Ministero della Cultura per ricordare il trasporto del corpo di Sant’Agostino a Pavia, avvenuto nel 723 per iniziativa del re longobardo Liutprando. 

Al centro della mattinata milanese in largo Gemelli, con la referente scientifica Caterina Giostra, docente di Archeologia medievale in Cattolica, e introdotta da Alessandro Ghisalberti, presidente del Comitato promotore e già docente di Storia medievale in Cattolica, sono state sviluppate le tematiche archeologiche con particolare riferimento al battistero di S. Giovanni alle fonti a Milano dove Agostino fu battezzato; all’archeologia e ai gesti rituali nel periodo africano di Agostino; alle notizie su Agostino alla luce della topografia cristiana nel percorso da Cagliari a Pavia; al culto dei santi nell’area della basilica di S. Ambrogio; e infine alle fonti scritte antiche e medievali sul culto dei santi nella stessa basilica.

Un articolo di

Emanuela Gazzotti

Emanuela Gazzotti

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Alessandro Ghisalberti


Un sopralluogo guidato dall’architetto Carlo Capponi e dall’abate della Basilica monsignor Carlo Faccendini ha fatto da ponte tra i lavori della mattina e del pomeriggio approfondendo il tema del rapporto tra le reliquie e i luoghi di santità nella basilica milanese ampliando la materia anche con un intervento sull’architettura.

L’ultima sessione del convegno, originale per metodo e proposta di lettura, la cui referente è stata Maria Antonietta Crippa, docente di Storia dell’Architettura al Politecnico di Milano, è stata dedicata all’attualità del tema delle reliquie e la santità nel confronto con altre culture. Sono state approfondite diverse questioni come la tutela e la conservazione nelle aree italiane terremotate tra Norcia e Rieti con le memorie agostiniane in varie chiese; la specificità conservativa dell’Occidente europeo e cristiano; il culto delle reliquie, il concetto di autenticità e la trasmissione della vera ‘materia’ delle memorie; i ‘corpi santi’ cimiteriali in Milano e Pavia; la storia della chiesa di Sant’Agostino in via Lanzone a Milano.

La mattinata della prima giornata del convegno, la cui referente scientifica è stata Renata Crotti dell’Università degli studi di Pavia, è stata aperta da una prolusione sulla valutazione della santità nell’opera di Agostino e in particolare sul valore del modello di santità per gli appartenenti della comunità cristiana agli occhi di Agostino vescovo, nonché alla corretta interpretazione che egli propone alla luce delle Scritture e della letteratura.


Nella Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro, al cospetto delle reliquie di S. Agostino custodite nell’Arca, si è parlato del reperimento e traslazione delle reliquie nel mondo antico, oltre a evidenziare l’ambito storico pavese. Altri temi approfonditi nella stessa sessione del convegno sono stati la figura di Agostino santo protettore del “popolo”, il culto civico condiviso e l’impatto sull’economia della città, le reliquie che fanno di Pavia una meta importante di pellegrinaggio anche in occasione dell’ostensione.

La seconda sessione del pomeriggio, coordinata scientificamente da Fabio Gasti dell’Università degli studi di Pavia, è stata dedicata al tema della santità nell’opera letteraria di Agostino leggendo testi significativi di Agostino che hanno avuto un notevole impatto a livello storico-teologico e nella prospettiva della tradizione patristica, per sondare l’atteggiamento del Padre della Chiesa nei confronti della santità. Da questo punto di vista i vari sermones de sanctis, per un verso, e il De civitate Dei, per altro verso, si prestano allo scopo, restituendo una complessa visuale sul tema della santità nei termini di martirio, venerazione, pratiche religiose, ascetiche e liturgiche, alla luce dell’ideologia cristiana e nel solco della tradizione letteraria, vivissima nei termini di contenuti e anche di forma linguistico-letteraria.

Sullo sfondo resta la suggestione che l’opera letteraria di Agostino possa in qualche modo essere considerata essa stessa, nel suo articolato complesso e per il magistero da subito riconosciuto, una forma particolare di “reliquia” che attesta l’attualità del pensiero del vescovo di Ippona.

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